Istituito dal Comune di Modena, il servizio di Mediazione Familiare fornito dal Centro per le Famiglie di via Selmi ha visto negli anni un continuo aumento delle richieste. Nel 2003 sono stati 79 gli interventi (tra consulenze, interventi di mediazione familiare…) realizzati: 31 sollecitati dai padri, 29 dalle madri, i restanti da entrambi.
Dai dati relativi al 2003, messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, risulta che le richieste giunte ai 16 Centri per le famiglie del territorio regionale sono state 446 e quello di Modena è il più attivo, dopo Parma con 92 richieste. La maggior parte dei genitori modenesi ha contattato il Centro autonomamente (62); una minoranza vi è stata indirizzata da Servizio sociale (5), Servizio psicologico (6), Tribunale per i Minori (4) o da altri. Oltre un terzo delle madri richiedenti aveva un’età compresa tra i 31 e i 34 anni, per lo più di professione impiegate. Si tratta di donne separate o che hanno deciso di farlo; il Centro infatti interviene solo se c’è un processo di separazione in atto. Uguale è, quindi, lo stato civile dei padri richiedenti; l’età media, in questo caso, s’innalza leggermente; per quanto riguarda la condizione professionale, sono per lo più impiegati, imprenditori e commercianti.
I motivi per cui i genitori si sono rivolti al Centro per le Famiglie sono soprattutto legati a problemi relazionali con i figli (34) o alla mancata condivisone degli accordi separativi (34). I bambini in oggetto, 90 in tutto, avevano per lo più tra i 6 e i 10 anni (43), 20 non superavano i 5 anni e altrettanti avevano tra gli 11 e i 13 anni. Rispetto agli anni precedenti è aumentata la presenza di affidamenti congiunti, ma i figli restano soprattutto alla madre (61 a Modena, due soli affidati al padre).
Infine, dei 79 interventi realizzati dal Centro, 30 si sono risolti in mediazioni familiari. Questo perché talvolta non ci sono le condizioni per mediare tra i partner. Affinché ci sia mediazione è indispensabile che entrambi lo vogliano e siano intenzionati a raggiungere un accordo sulla gestione e l’educazione dei figli. In caso contrario, i mediatori si limitano a fornire una consulenza ad uno dei due. Il servizio di consulenza è a disposizione anche delle scuole attraverso corsi di formazione per insegnanti che aiutano a comprendere i problemi educativi sorte da una separazione.