Unicredito investa sul territorio carpigiano e consenta alla Cassa di Risparmio di Carpi di restare “la banca dei carpigiani”. Lo chiede la Fiba-Cisl, il più rappresentativo sindacato dei bancari modenesi, alla vigilia dell’avvio della procedura di confronto, prevista dal contratto, per valutare le ricadute sul personale dipendente della prevista fusione per incorporazione della Cassa Carpi in Unicredito.
«Il contratto nazionale dei bancari, appena rinnovato, ha previsto l’ampliamento e il potenziamento delle procedure che le parti attiveranno nei prossimi giorni. Questo – afferma la Fiba-Cisl – permetterà un ampio e approfondito confronto per la ricerca delle soluzioni migliori. L’incorporazione della Cassa Carpi in Unicredito avviene, tra l’altro, in una fase particolarmente delicata della situazione economica carpigiana, messa sotto pressione dalla concorrenza, in vari settori, dei paesi emergenti dell’Asia e della nuova Europa. In tale contesto – continuano i bancari della Cisl – auspichiamo che Unicredito sappia cogliere la storia di C.R.Carpi Spa e non voglia tagliare quelle radici che la legano alla comunità di appartenenza per continuare a essere, seppur sotto altro nome, “la banca dei carpigiani”». La Fiba-Cisl, quindi, si appresta al confronto puntando sulla piena integrazione tra le due banche, ricercando percorsi e metodologie che evitino ricadute negative sui dipendenti, quali mobilità territoriale e/o perdite di professionalità, in un percorso trasparente di relazioni sindacali fruttuose. Ma il criterio fondamentale di valutazione, conclude la Fiba, sarà costituito dalla volontà di Unicredito di investire sul territorio carpigiano.
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