Ieri sera, il Consiglio Comunale ha incontrato Mons. Eligio Silvestri, per diciotto anni arciprete di Fiorano e dal 1997 missionario in Brasile, a Itaberai. Da allora la comunità fioranese lo segue e lo aiuta, sia a livello di parrocchia, di associazioni di volontariato, di amministrazione comunale, per favorirne i progetti di solidarietà, come la scuola e il centro culturale formativo.
Dopo l’intervento iniziale del presidente Egidio Pagani, che ha ricordato il sostegno economico dato all’attività di Don Eligio con contributi per 270.000.000 di lire e i rapporti di gemellaggio con la comunità civile di Itaberai, i consiglieri comunali hanno scelto di devolvere il gettone di presenza della seduta ed hanno espresso commozione, affetto, stima e riconoscenza per l’attività che il sacerdote ha svolto e sta svolgendo.
Don Eligio ha quindi preso la parola manifestando il suo imbarazzo per le tante belle parole nei suoi confronti, che lui ritiene non motivate: “Sono un povero parroco di campagna, un ignorantello che fa cose normali”. Ritiene che alla base ci sia “un’amicizia vera, che dura. Tutti insieme abbiamo voluto bene a Fiorano”. “Mi fa piacere che il Consiglio Comunale si senta in comunione con persone di altre sfere, pur nella reciproca autonomia, e riconosca che tutti si debba compiere una strada per il bene degli altri”.
“In Brasile ci sono risorse ma c’è molta disparità, ricchezza per pochi e povertà per molti e certe volte mi sento impotente , ma Nostro Signore apprezza una briciola”. Confermando che a giorni ripartirà per il Brasile: “Mi sono preso del mezzo matto – ammette – perché a fine anno compio 84 anni, ma mi sento di dare ancora un contributo, San Pietro permettendo”. “Siamo in una diocesi grande come l’Emilia, 20 sacerdoti in tutto”. Le attività vengono portate avanti dai laici o dai diaconi, in parte con un contributo di sostentamento in parte come volontari. “Lavoriamo per il superamento della fame, diamo il primo posto agli esclusi. Abbiamo costituito un gruppo che si chiama Fede e Politica per la difesa dei diritti umani. Il capo è un sacerdote di Carpi, accecato perché difendeva i contadini maltrattati. Poiché c’è disoccupazione, cerchiamo di dare una formazione al lavoro perché imparino a reagire alla rassegnazione e al fatalismo. ‘Non è Dio che ha voluto la tua miseria’.
“Con l’Associazione Promozione Sociale – spiega Don Eligio – diplomiamo ogni sei mesi più di cento persone. Cerchiamo di favorire i piccoli produttori organizzando fiere. Diano aiuto ai senza terra che aspettano anni per tentare di avere un pezzo di terreno da coltivare. Come Chiesa nazionale promuoviamo dei Plebisciti, che sono dimostrazioni, come quello per la riduzione dei latifondi o quello per limitare l’ingerenze di potenze economiche straniere. Il tema dei latifondi è spinoso. Vicino a Itaberai, uno ha un’estensione di 70.000 biolche”. Il 70% dei fondi destinati alle iniziative è arrivato da Fiorano: comune, parrocchia, associazioni. “Abbiamo potuto realizzare un centro per aiutare i braccianti; abbiamo potuto comprare un collegio per realizzarvi corsi professionali, con una grande sala usata anche dal comune. Stiamo cercando di dotare le chiese di ambienti per attività sociali”: Don Eligio ha quindi concluso: “Se il Signore mi dà un po’ di tempo, proverò a portarer avanti ancora qualcosa”.
Prende quindi la parola il sindaco Claudio Pistoni che conferma la validità delle esperienze di solidarietà internazionali avviate dall’Amministrazione Comunale con Itaberai e con Rumuruti perché sono vissute dalla gente, sono sentite a loro vicine. Questi impegni saranno confermati e, riassumendo la convinzione di tutti, ha ringraziato Don Eligio e tutti coloro che lo aiutano perché: “Don Eligio è troppo modesto. Si merita tutto”.
L’incontro si è concluso con la consegna a Don Eligio Silvestri, che entro fine mese torna in Brasile, di due quadri. Uno è stato donato dall’Associazione Arte e Cultura: un ritratto di Don Eligio eseguito dal pittore Greco Baracchi che “è riuscito a cogliere – ha affermato il presidente dell’associazione Antonella Pecoraro – e ad esprimere tutte le doti veramente uniche di Don Eligio”. L’altro, donato dall’Amministrazione Comunale, ritrae il Santuario, opera di Giacomo Rossi e sarà un modo per continuare ad essere vicini.