La rassegna teatrale ‘Il sentimento di una maschera‘ dopo l’interessante botta e risposta di Ferruccio Soleri con il pubblico del teatro nella Casa nel Parco di Sassuolo, continua la sua programmazione con due giornate molto eterogenee di spettacoli.
Questa sera, sempre con inizio alle ore 21 presso il teatro nella Casa nel Parco, si svolgerà una serata dedicata agli artisti napoletani. Nella prima parte Vincenza Modica, attrice – autrice delle opere che mette in scena, rappresenta “una pantomima crudele ovvero le mal d’etre”: composizione scritta e ideata per questa rassegna. La performance riattraversa il tema del mascheramento partendo non dalla tradizionale maschera della commedia dell’arte, ma dalla condizione dell’attore che per rappresentarsi maschera il proprio corpo, ricercando nuove atmosfere recitative e insolite soluzioni drammaturgiche. A seguire un estratto dallo spettacolo £Letture Eduardiane”, proposto da Dama Bianca Teatro, in cui Marco Manchisi legge e recita alcuni frammenti tratti dall’opera di Eduardo De Filippo che hanno una forte attinenza con la maschera di Pulcinella, musicati dal vivo da Guido Sodo che suona e canta alcuni brani, spaziando tra JS Bach e Pino Daniele.
Domani, domenica 5 giugno, Elena Bucci Marco Sgrosso, due attori provenienti dalla compagnia di Leo De Bernardinis con il quale hanno concretizzato l’amore per la maschera in spettacoli come “Il ritorno di Scaramouche”, hanno sviluppato poi una personale ricerca sull’arte oratorio e dell’interpretazione. Con “Masque parole e azioni dell’attore in maschera”, riattraversano alcuni personaggi di loro invenzione, vivisezionando gesti e pensieri per mostrare al pubblico la commedia delle maschere e il sentimento degli attori che le fanno vivere. A seguire “Mio caro Fernando” di e con Gabriella Casolari, attrice anche di Dama Bianca Teatro, in un frammento dedicato ad una tipica maschera di strega realizzata da Stefano Perocco di Medusa, il cui viaggio tra rivendicazioni sociali e desiderio di recitare, la porta naturalmente a smettere quella maschera, per svelare un volto che contiene lo stesso sentimento della maschera.