“La comunicazione – se è efficace – provoca danni alla salute”. Le parole del sociologo Enrico Finzi hanno chiuso il dibattito del convegno “Etica e Pubblicità on-off”, nella sede dell’Associazione degli Industriali di Verona.
L’incontro ha aperto la seconda edizione de “Il Giorno del Leone”, l’evento che prende il nome dal prestigioso premio del Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes, porta nella città scaligera il meglio degli spot pubblicitari di tutto il mondo e è organizzato dall’agenzia di Comunicazione COO’EE Italia, dall’Istituto Design Palladio e dalla TP – Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti – che quest’anno festeggia i 60 anni di attività.
L’etica è stata al centro della tavola rotonda che ha offerto un approccio variegato con diversi spunti di riflessione. Alla visione creativa – l’intervento di Mauro Miglioranzi presidente COO’EE Italia -, e di Antonio Margoni e Maurizio Rompani rispettivamente presidente e direttore generale TP – Associazione Italiana Pubblicitari professionisti – si sono uniti i mondi del marketing strategico, economico-finanziario e delle aziende (VELUX Italia).
“L’utilizzo dell’etica in pubblicità varia molto da Paese a Paese e sembra rispondere a logiche soggettive – ha detto Mauro Miglioranzi, direttore creativo di COO’EE Italia illustrando uno spot realizzato dall’agenzia affiliata di Brisbane.
In Australia, un continente giovane, l’utilizzo dell’etica in pubblicità è molto condizionato dall’andamento del mercato, cosa che invece non accade nel nostro Paese”.
Etica on o off, ovvero si o no? “Se in futuro tutti noi non faremo in modo che l’etica sia “on” – ha spiegato il presidente dell’Associaizone Italiana Pubblicitari Professionisti Antonio Margoni -, la pubblicità sarà sicuramente “off”. E ha ricordato poi che “per noi professionisti l’etica non è una moda ma una maniera di vedere la professione. Sono i nostri principi etici che ci distinguono”.
Cosa significa “eticità” per un’azienda, lo ha spiegato l’amministratore di VELUX Italia, Massimo Buccilli.
“Innanzitutto mantenere la promessa fatta con la pubblicità e identificare uno scenario di sviluppo sostenibile per il futuro”. L’”eticità” ha tre dimensioni, quella del prodotto, dell’azienda e della comunicazione, ha proseguito Buccilli, “Per noi la scelta del legno per i nostri prodotti è un elelemento fondante, ricaviamo infatti la materia prima dalle foreste specifiche del nord Europa e abbiamo contribuito ad aumentare la presenza di alberi in certe zone. Per un’impresa poi è fondamentale mantenere i valori interni che vuole trasmettere, ciò significa che il management deve essere in sintonia”. Infine, dal punto di vista pubblicitario, “la comunicazione deve avere coerenza e chiarezza, cose delle quali purtroppo ci si vergogna nel nostro Paese, quasi, così facendo, si fosse meno furbi degli altri”.
Nel trattare le opportunità di crescita del mercato pubblicitario on line sono stati indicati segnali positivi, forse più che per altri media; i giornali on line hanno ottime opportunità di incremento delle fonti di reddito, ma debbono allinearsi ad una maggiore ricerca etica nella gestione dei messaggi dei banner, che troppo spesso puntano su argomenti provocanti per il solo fatto che è più difficile attirare l’attenzione dei lettori.
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