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Alla Palazzina dei Giardini ‘Cittadellarte’ con Michelangelo Pistoletto

Si inaugura venerdì 16 settembre presso la Palazzina dei Giardini in corso Canalgrande a Modena una mostra di Cittadellarte con Michelangelo Pistoletto, curata da Angela Vettese.
Organizzata dalla Galleria Civica e prodotta con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra è parte delle iniziative del festivalfilosofia, dedicato quest’anno al tema dei sensi.

L’organizzazione Cittadellarte, guidata da Michelangelo Pistoletto, presenterà alla Palazzina dei Giardini di Modena grandi tavoli specchianti a forma di mare Mediterraneo, inteso come luogo di scambio, negoziato e colloquio tra persone e culture. I tavoli saranno metafore di una tolleranza e di un’unità crescente che si fonda sul pensiero comune, anche se assai composito e arricchito dalle diversità religiose, linguistiche, politiche, che oggi stanno costruendo l’Europa.

Durante il Festival saranno presenti in Palazzina Michelangelo Pistoletto, la moglie Maria e alcuni assistenti, disponibili per domande e riflessioni a tu per tu con il pubblico. L’ambiente sarà connotato da oggetti creati nell’ufficioarte, il luogo che produce le idee e le forme che costituiscono l’energia primaria di Cittadellarte e che tesse, con il filo della creatività artistica, tutti i rapporti che il centro sviluppa all’esterno e al proprio interno. All’evento è legata una conferenza tenuta dall’artista, inserita nel programma del festivalfilosofia.


Successivamente, la Palazzina dei Giardini resterà allestita con oggetti che, al contempo, sono frutto del pensiero di Pistoletto e opere collettive, oggetti nati da un principio artistico individuale che si è esteso nel tempo fino a coinvolgere giovani artisti, artigiani, produttori, progettisti e lo stesso pubblico. Questo diventa così parte integrante di un progetto che è sia ideale che saldamente ancorato alla realtà. Mobili, tavoli, sedie, tabelloni, immagini murali, tutto ciò che occuperà lo spazio, è concepito come la materializzazione di una filosofia specifica: una concezione del mondo fondata su un assoluto laicismo, sul potere della razionalità e della scienza, sul rifiuto di posizioni utopistiche che non abbiano anche aspetti realizzabili, sul desiderio, infine, di trovare vie praticabili alla condivisione e alla convivenza.



La rassegna verrà accompagnata da una pubblicazione a cura di Angela Vettese, che verrà presentata alla metà del mese di novembre.

Cos’è Cittadellarte

Guidata da Michelangelo Pistoletto Cittadellarte ha sede a Biella in un’antica manifattura restaurata nel corso degli anni Novanta. Divenuta rapidamente un punto di riferimento per l’arte internazionale e per settori anche diversi dall’arte, è anche nomade per natura. Dopo moltissime tappe rilevanti tra cui quelle alla Biennale di Venezia (2003 e 2005), giunge al Festival Filosofia di Modena per portarvi la testimonianza visibile dei propri principi di fondo. Tra questi la collettività dell’azione artistica, l’estensione dell’idea di autore da una persona singola a un’intera collettività, il ruolo dell’arte come ambito che sollecita e assume responsabilità sociali, non escludendo nessuno e soprattutto volgendo la propria attenzione all’accoglienza del diverso: Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea è diventato uno dei programmi su cui si snoda la sua attività.
L’area mediterranea è assunta a simbolo, in quanto crogiuolo di culture e punto focale per indagare i differenti sistemi socio-culturali e le conseguenti tensioni economico-politiche, estese ben oltre i limiti del bacino del Mediterraneo.
Cittadellarte è organizzata per uffici legati da presupposti e risultati comuni.
L’ufficio arte organizza attività espositive, dibattiti, performances teatrali e musicali, seminari, workshops, convegni, conferenze e ogni forma di partecipazione diretta nelle dinamiche sociali.
Il movimento Love Difference è progetto pilota dell’ufficio politica e ne persegue gli intenti; coniugare il tema dell’incontro tra differenti culture con progetti artistici che propongono una trasformazione sociale responsabile nei diversi contesti sociali.
Obiettivo dell’ufficio produzione è portare ogni prodotto ad assumere responsabilità sociale. Perseguendo questa finalità collabora con aziende, società commerciali e istituzioni pubbliche e private.
L’ufficio economia, infine, tende a una ridefinizione generale del concetto di valore per giungere ad una nuova visione economica. L’ufficio si configura più precisamente in un laboratorio sperimentale che cerca di sintetizzare tutti i possibili stimoli e le idee che vanno nella direzione del cambiamento e dell’elaborazione di un’alternativa: per fare questo, si avvale non solo di esperti e ricercatori di Cittadellarte ma anche dei creativi di UNIDEE, l’Università delle Idee nata anch’essa all’interno della struttura, che dalla fine degli anni Novanta ha richiamato docenti internazionali in campi quali la scienza, l’economia, la politologia oltre all’arte visiva.

L’artista
MICHELANGELO PISTOLETTO

Cittadellarte deve essere considerata come la più vasta e definitiva opera di Michelangelo Pistoletto, che con essa conduce a piena realizzazione la poetica insita già nei suoi primi lavori.
Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Nel 1956, istruito dal padre, restauratore, inizia la sua attività di pittore, che inizialmente affianca a quella di pubblicitario. Abbandonato quest’ultimo settore, si dedica a quadri in cui è protagonista la figura umana, anche dietro una riconosciuta influenza di Francis Bacon.
I suoi autoritratti di spalle, la cui superficie lucida acquisiva capacità riflettenti, hanno dato origine all’idea di servirsi di superfici specchianti d’acciaio lucidato su cui all’inizio incollava disegni molto realistici, ricavati da fotografie e realizzati su carta velina. Nel 1962, a Torino, allestì la sua prima mostra con quadri specchianti. Lo spettatore si trova faccia a faccia con se stesso, in un rapporto inevitabile fra opera e spettatore. Pistoletto porta la sua produzione ben oltre questi esordi, peraltro, realizzando specchi e frammenti di specchi, opere tridimensionali come gli Oggetti in meno (1966), happening con vasti gruppi di persone che coinvolgono un pubblico eterogeneo, dalla popolazione di Amalfi (1968) a quella del paese di Coniglia, nelle Cinque Terre. Le sue opere assumono via via il carattere di sculture oggettuali, di installazioni ambientali, di pièces teatrali e di azioni. L’aspetto che unisce le sue realizzazioni non ha nulla a che fare con il tipo di tecnica prescelto di volta in volta. Esse infatti hanno il loro denominatore comune nel tentativo costante di coinvolgere il pubblico e nel fare dell’arte un momento di scambio di idee, di pensiero e creatività collettiva, di assunzione di responsabilità sociale.
Riconosciuto nella Documenta X di Kassel come uno dei fondatori di quella “estetica relazionale” che ha avuto il suo massimo sviluppo dagli anni Novanta, ha ricevuto nel 2003 il Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia e nel 2004 la laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione presso l’ateneo di Torino.

















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