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Difesa del suolo: regione, sbloccare i finanziamenti statali

Riapertura del confronto Stato – Regioni per sbloccare i finanziamenti statali per la difesa del suolo, fermi da quattro anni, ma, anche avvio di un programma per un migliore e più efficace utilizzo delle nuove competenze regionali sul demanio fluviale. Sono queste i due fronti su cui la Regione Emilia-Romagna intende muoversi per reperire nuove risorse da destinare alla messa in sicurezza di fiumi e versanti montani e combattere il rischio di esondazioni e frane.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla difesa del suolo e protezione civile Marioluigi Bruschini in occasione del secondo forum nazionale sul “Rischio da frana e assetto idrogeologico nei territori collinari e montani: questioni, metodi ed esperienze a confronto”, organizzato a Rimini dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del salone delle Autonomie locali “EuroP.A.”.


“Questa Regione – ha detto Bruschini- è fortemente impegnata sul fronte della messa in sicurezza del proprio territorio, con interventi che puntano in particolare alla prevenzione e hanno permesso in questi anni di ottenere risultati importanti.” “Ora però – ha denunciato Bruschini – ci troviamo a dover fare i conti con un problema pesantissimo, rappresentato dalle scelte del governo, che da quattro anni ha smesso di programmare le risorse della legge sulla difesa del suolo, soffocando il sistema Regioni – Autorità di Bacino, unici soggetti competenti alla pianificazione e realizzazione degli interventi.”

“A peggiorare le cose – ha aggiunto Bruschini -il Ministro dell’ambiente, operando in base ad una norma della finanziaria di tre anni or sono, trasferisce risorse direttamente ai Comuni, al di fuori di ogni criterio di pianificazione e di priorità. Chiederemo che queste questioni vengano poste all’ordine del giorno della Conferenza delle Regioni e che su di esse venga riaperto il confronto con lo Stato. ”


Quanto al demanio fluviale, che con i trasferimenti delle competenze statali, è ora in capo alle Regioni, Bruschini ha annunciato l’avvio di un programma di revisione e ottimizzazione dell’uso di queste aree che spesso ora sono soggette ad usi non autorizzati. Le risorse così reperibili , il cui ordine di grandezza può essere valutato intorno ai 10 milioni di euro l’anno, potranno in tale modo essere proficuamente utilizzate per migliorare la sicurezza degli stessi territori fluviali.


Nel corso del forum, cui hanno partecipato tra l’altro i segretari generali delle principali Autorità di Bacino regionali e nazionali, si è fatto il punto sulle principali questioni legate alla protezione delle popolazioni e delle attività economiche dai rischi naturali, con particolare riguardo alle problematiche legate ai dissesti montani.

















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