In Emilia-Romagna non ci sono rischi di interruzione dell’approvvigionamento irriguo ed idropotabile. Le grandi derivazioni irrigue sull’asse del Po sono infatti tutte funzionanti anche se i livelli del fiume destano preoccupazione in una prospettiva di breve-medio periodo.
Analogamente non si segnalano problemi alle forniture idropotabili, con l’eccezione per le derivazioni in Po che servono la citta’ di Ferrara, per le quali peraltro e’ gia’ in stato di pre-allerta la Protezione civile regionale. E’ quanto emerge dal primo incontro del gruppo di coordinamento interassessorile che si e’ costituito oggi a Bologna per affrontare tutti gli aspetti relativi al prolungato periodo di siccita’ del fiume Po.
Del gruppo fanno parte gli assessori all’ambiente Lino Zanichelli, all’agricoltura Tiberio Rabboni e alla protezione civile Marioluigi Bruschini con il coordinamento del sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli. Due le linee di azioni emerse dall’incontro: avviare in Emilia-Romagna un attivo coinvolgimento di tutte le Organizzazioni agricole e dei Consorzi di bonifica per decidere insieme priorita’ e strategie, ma, anche chiedere che venga riconosciuta la dimensione e la rilevanza nazionale del problema, che non puo’ essere affrontato in ordine sparso dalle singole Regioni.
Indispensabile in particolare – secondo la Regione Emilia-Romagna – un governo unitario della regolazione e della gestione delle acque dell’intero bacino del fiume. Su quest’ultimo aspetto la Regione Emilia-Romagna ha gia’ chiesto all’Autorita’ di bacino del fiume Po la convocazione di una cabina di regia e il tema sara’ al centro di riunione in programma giovedi’ 30 giugno a Parma, alla quale parteciperanno tutte le Regioni interessate.
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