Sarà la suggestiva cornice di Villa Emma a Nonantola ad ospitare oggi il secondo concerto della rassegna ‘Lungo le antiche sponde‘.
La manifestazione, che comprende dodici concerti tutti ad ingresso libero (inizio spettacoli alle ore 21), è promossa dalla Provincia di Modena, dall’Unione Comuni del Sorbara e dai Comuni di Nonantola, San Cesario e Savignano sul Panaro con il contributo della Regione e la direzione artistica di Davide Burani e Andrea Candeli. In caso di maltempo, il concerto si svolgerà nella sala Massimo Troisi, sempre a Nonantola.
La serata, dal titolo “Concerto italiano”, è un viaggio all’interno del virtuosismo strumentale tra Settecento e Novecento italiano. Protagonisti tre strumentisti: il violinista Ghentian Llukaci, Matteo Ferrari al flauto e Luigi Verrini alla chitarra. I tre, che provengono da esperienze musicali eterogenee, fondono insieme eleganza, stile e cura per la ricerca timbrica, quanto mai importante per il repertorio affrontato in questo concerto. In particolare, vengono ripresi e variati, secondo il gusto tipicamente ottocentesco, alcuni temi tratti da opere famose e i due strumenti solisti (flauto e violino) duetteranno assieme, scambiandosi vicendevolmente il ruolo di soprano e tenore, accompagnati dalla chitarra in veste cameristica in una sorta di riduzione orchestrale di sicuro effetto.
Il concerto si aprirà con il “Trio op. 13” di Filippo Gragnani per proseguire con la “Serenata” di Niccolò Paganini, l’”Ouverture” dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini e il “Trio op. 9 n. 1″ di Ferdinando Carulli. Nel finale ancora Rossini con l’”Ouverture” dalla Gazza ladra e la “Czardas” di Vittorio Monti.
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Llukaci, di nazionalità albanese, da dieci anni vive a Sassuolo dove insegna violino alla scuola di musica “O. Pistoni”. Matteo Ferrari si è perfezionato con i migliori flautisti e nel 1992 ha collaborato con Dario Fo alla produzione di “Pierino e il lupo” suonando come solista. Luigi Verrini insieme al flautista Andrea Griminelli si è esibito in Italia e all’estero, alla presenza anche del pontefice Giovanni Paolo II e del Dalai Lama.