Le farmacie private di Modena si stanno impegnando per dare piena e corretta applicazione al decreto legge per il contenimento dei prezzi dei farmaci.
È quanto emerso durante due incontri organizzati da Federfarma Modena con i propri associati, i titolari delle 141 farmacie private della provincia.
“Non c’è dubbio, le novità introdotte, in particolare la possibilità di applicare sconti fino al 20% sui farmaci senza obbligo di ricetta, hanno richiesto qualche giorno di adattamento, quindi ci scusiamo con i cittadini se c’è stata qualche incomprensione.
D’altro canto è opportuno ricordare che l’applicazione dello sconto è facoltativa e non legata a prodotti specifici, perciò ogni farmacia ha dovuto organizzarsi secondo le modalità più adeguate alle proprie caratteristiche e alla propria dislocazione territoriale: si pensi alle sostanziali differenze tra chi opera in un grande centro commerciale e chi si trova in una frazione di un paese di montagna.
Questa situazione fa sì che siano inevitabili le disuguaglianze tra gli sconti, sia rispetto alle percentuali applicate sia con riferimento alle specialità e, comunque, va sottolineato che ci sono da rispettare le regole dell’Antitrust.
Oggi possiamo dire che la normativa trova piena applicazione e, in ogni caso, in una logica di massima trasparenza e collaborazione, invitiamo i clienti a chiedere al proprio farmacista tutti i chiarimenti necessari, certi che troveranno un’adeguata risposta” – sottolinea Mauro Bavutti, presidente di Federfarma Modena, l’associazione dei titolari di farmacia.
“A pochi giorni dalla conversione in Legge del Decreto mi preme riportare l’attenzione dell’opinione pubblica anche su altri aspetti, forse meno eclatanti rispetto allo sconto, ma ancora più importanti ed incisive sul piano del risparmio per i cittadini.
Mi riferisco in particolare alle liste di trasparenza che abbiamo fortemente voluto come risposta professionale, efficace e duratura, alla richiesta da parte dei cittadini di intervenire per contenere i prezzi dei farmaci.
La loro introduzione, infatti, consente di attivare un circolo virtuoso che, senza in alcun modo incidere sulla qualità della cura, giova alle tasche del cittadino e permette al farmacista di esprimere a pieno la propria professionalità.
In altri termini si sono create condizioni più favorevoli, disciplinate per legge, per favorire l’utilizzo di farmaci equivalenti, ma meno costosi, assegnando un ruolo propositivo al professionista del farmaco ed evitando, fra l’altro, il rischio del fai da te, soluzione che in altri paesi, come gli Stati Uniti, ha causato un aumento molto significativo della spesa pro capite per l’acquisto di medicinali, e, fatto ancora più grave, un incremento delle malattie da abuso di farmaci”- continua Mauro Bavutti.
Le liste di trasparenza predisposte dall’AIFA, soggetto pubblico indipendente, riportano un elenco (consultabile su www.agenziafarmaco.it) di 3953 specialità medicinali di Fascia C – non rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, che possono essere dispensate solo con ricetta medica – che raggruppa le specialità con il medesimo principio attivo, identico dosaggio, forma farmaceutica e via di somministrazione, individuando, ove presenti, i medicinali equivalenti a minor prezzo.
La loro introduzione rafforza ed integra l’obbligo del farmacista di informare il cittadino dell’esistenza di farmaci bioequivalenti, ma meno costosi, e di consegnare uno di questi, qualora vi sia il consenso del cliente ed in assenza di un’indicazione esplicita di insostituibilità da parte del medico.
“Come farmacisti stiamo operando il massimo sforzo per far conoscere ai nostri clienti le liste di trasparenza; questa però è anche l’occasione per sottolineare che da parte dei cittadini occorre un cambiamento di atteggiamento, infatti, non di rado, ci capita di constatare che, erroneamente, il cliente percepisce come meno efficace il farmaco che costa meno. È un compito d’informazione ed educazione che spetta a chi esercita professioni sanitarie, ma il nostro impegno da solo non basta”– conclude Mauro Bavutti.