Costituire un sistema regionale degli aeroporti dell’Emilia Romagna quale condizione per il loro sviluppo e per il necessario supporto all’economia produttiva e turistica della regione: è la proposta che le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil dell’Emilia Romagna, congiuntamente alle rispettive segreterie regionali di categoria dei trasporti, hanno presentato oggi all’assessore regionale alla mobilità Alfredo Peri, attraverso un apposito documento programmatico, inviato insieme alla richiesta di attivare al più presto un confronto di merito.
Secondo i sindacati si tratta di realizzare tra i quattro principali aeroporti dell’Emilia Romagna (Bologna, Forlì, Rimini, Parma) modalità di aggregazioni e forme gestionali tese ad un funzionamento a rete che valorizzi la specificità e la vocazione di ciascun aeroporto operando in una dimensione di forte collaborazione e integrazione. Questo per contrastare una competizione con le infrastrutture delle regioni vicine basata solo sul minor costo “dell’uso della pista”, realizzando un’offerta più flessibile e completa. Un’esigenza non più rinviabile, di fronte alle recenti decisioni assunte dal Consiglio di amministrazione di Alitalia di considerare solo gli aeroporti di Roma, Malpensa, Venezia, come punti di espansione e presidio.
Occorre pertanto che la Regione Emilia Romagna, con i comuni e le province proprietari di quote di capitali nelle quattro società aeroportuali, attivino la necessaria integrazione tra gli aeroporti per raggiungere i seguenti obiettivi: qualificazione dell’offerta aeroportuale e dei relativi servizi; specializzazione dei singoli aeroporti nell’ambito del sistema regionale; efficienza e competitività; sicurezza e protezione ambientale.
La costituzione di un sistema regionale a rete degli aeroporti, a giudizio di Cgil, Cisl, Uil, dovrebbe avvenire attraverso una apposita holding o società aeroportuale regionale, con una prevalenza del controllo pubblico, e con il coinvolgimento anche di partner industriali, tenendo conto delle “vocazioni” dei quattro principali aeroporti della regione:
– Bologna: (Aeroporto G. Marconi – Società SAB – Spa) ha recentemente potenziato le proprie strutture per caratterizzarsi nei collegamenti europei ed intercontinentali e può generare forme di sinergie con gli altri scali della regione;
– Rimini: (Aeroporto F. Fellini – Società AERADRIA – Spa) la dotazione infrastrutturale è qualitativamente buona, è prioritaria la definitiva smilitarizzazione per un uso esclusivamente civile.
– Forli’: (Aeroporto L.Ridolfi – Società SEAP – Spa) oltre alla funzione di “appoggio” all’aeroporto di Bologna si può caratterizzare per il trasporto di merci soprattutto nel settore agroalimentare.
– Parma: (Aeroporto G. Verdi – Società SO.GEAP – Spa) occorrono nuovi investimenti anche in previsione dei servizi di linea in rapporto all’Authority Alimentare Europea, recentemente insediata.
Nella prospettiva di sviluppo a rete degli aeroporti, i sindacati suggeriscono che in ogni città si pervenga alla qualificazione delle infrastrutture intermodali di accesso (es. ferrovie, sistemi rapidi di trasporto) agli scali e dei relativi collegamenti con i poli fieristici, congressuali, universitari e produttivi, potenziando anche il trasporto pubblico locale.
Cgil, Cisl, Uil regionali sollecitano dunque la Regione ad assumere compiti di promozione e di garante per la realizzazione in tempi brevi di un sistema regionale aeroportuale, che per i volumi di fatturato e di traffico prodotto e per numero di addetti direttamente occupati (circa 2000), può rappresentare uno dei più importanti sistemi aeroportuali del paese.