Si è concluso con un grande successo il Sassuolo Musica Festival, rassegna musicale che si è svolta dal 24 giugno al 24 luglio nella suggestiva cornice del Palazzo ducale di Sassuolo, organizzata dall’Associazione Carmina e Cantica, dalla Fondazione Toscanini, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dal Comune di Sassuolo e dalla Provincia di Modena, con la collaborazione di Enit, Blumet e Bper e con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali.
Alle otto serate hanno partecipato circa duemila persone che hanno potuto assistere a spettacoli di ogni tipo, tutti legati dal filo conduttore della musica.
Ha aperto la prestigiosa serie di appuntamenti l’Ifigenia in Aulide di Luigi Cherubini (24, 26 e 28 giugno), ultima opera seria italiana del grande compositore fiorentino, che non veniva rappresentata da oltre duecento anni.
L’opera, infatti, dopo aver debuttato con grande successo il 12 gennaio 1788, venne rappresentata un’ultima volta nell’autunno di quello stesso anno al Teatro alla Scala di Milano e poi dimenticata.
Grazie al recupero della partitura di Luciano Bettarini, e al lavoro della scuola del Maestro Beatrice Bianco, quest’opera ha vissuto una seconda giovinezza e si è fatta conoscere per la prima volta, in tutto il suo splendore, al pubblico dei giorni nostri.
La rassegna sassolese è proseguita poi, dando ampio spazio al balletto, con due compagnie di danza americane, di fama internazionale: il Pilobolus Dance Theatre e lo Smuin Ballet San Francisco.
Il Pilobolus Dance Theatre, compagnia pluripremiata nata nel 1971, ha portato in scena, il 10 luglio, il suo straordinario repertorio, sorprendendo il pubblico del Sassuolo Musica Festival con un’insolita carica di creatività, humor, originalità e versatilità.
Il festival sassolese, rappresenta per i sei artisti del Pilobolus una delle tre tappe italiane del loro tour.
La più recente compagnia americana, lo Smuin Ballet San Francisco, ha portato la frizzante aria di Broadway nel cortile del Palazzo ducale, esibendosi, il 15 luglio in sorprendenti coreografie, tutte ideate da un grande nome della danza americana come quello di Micheal Smuin.
Egli infatti, primo ballerino del San Francisco Ballet, divenne primo ballerino e coreografo dell’ American Ballet Theatre, poi, tornato a San Francisco divenne co-direttore del San Francisco Ballet fino al 1985.
Lui e la sua compagnia, fondata nel 1994, si sono anche resi protagonisti, con successo, di numerose coreografie per film hollywoodiani e per diversi programmi televisivi.
IL 21 e il 22 luglio invece, il pubblico del Sassuolo Musica Festival ha potuto godere di un unico grande appuntamento con la prosa; è andata in scena, infatti, la Fedra di Seneca, celebre tragedia, arricchita dalla magistrale interpretazione di Ida di Benedetto.
L’opera, che ha suscitato un grande successo di pubblico, è stata proposta nell’innovativa versione di Edoardo Sanguineti, che l’ha esaltata in tutta la sua modernità e intensità.
Il regista, Lorenzo Salveti, ha puntato tutto sulla teatralità spoglia, dando rilievo all’assoluta profondità dei dialoghi, che riescono a descrivere in modo straordinariamente profondo per l’epoca il sentimento d’amore.
A conclusione di questi appuntamenti musicali, il Sassuolo Musica Festival ha scelto, non a caso, il commuovente appello della Missa solemnis pro pace, ultimo grande lavoro di Alfredo Casella, musicista poliedrico che ha composto questo concerto sinfonico in un momento molto delicato della storia internazionale. Nel 1944, anno della composizione, infatti, il mondo era insanguinato dalla seconda guerra mondiale, e Casella, scorgendo la fine di questo tragico conflitto, ha convogliato tutte le sue speranze per la pace in questa splendida partitura per soprano, baritono, coro, grande orchestra e pianoforte. (vedi comunicato 22).
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