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Fare turismo a Modena

L’assessore Mario Lugli interviene nel dibattito sull’offerta turistica a Modena e sui soggetti che contribuiscono a realizzarla: giudizio positivo sul lavoro di Modenatur.


Si può anche essere turisti per caso, ma di sicuro non si può essere imprenditori turistici per caso. Allo stesso modo ognuno di noi può parlare di turismo, ma non tutti possono pensare di essere in grado di costruire un prodotto turistico. Nei giorni scorsi ho letto diversi interventi sul tema del turismo a Modena, alcuni di grande interesse, altri meno condivisibili. Proviamo a fare il punto. Parlare con completezza di turismo vuol dire occuparsi in primo luogo di un’attività economica e imprenditoriale a tutti gli effetti. Un’attività economica però del tutto peculiare in cui non è il prodotto che va al consumatore, ma il consumatore che va al prodotto, con tutte le complicazioni che ciò comporta sul piano del marketing e dell’organizzazione. Il prodotto in questo caso è il territorio (per noi la nostra città) e l’esperienza di vacanza che può offrire. Al cuore di questa esperienza di vacanza, ed è la condizione perché si possa parlare effettivamente di turismo, c’è il pernottamento. E’ sicuramente una accezione molto restrittiva, ma è bene attenersi da principio ai linguaggi di uso comune nel settore per poi entrare nel merito del fenomeno “turismo”.

Questo parametro, per altro, per noi risulta particolarmente utile, nel senso che ci rimanda la realtà di Modena come 2a città turistica della regione in termini di pernottamenti. Se stiamo al fortunatissimo 2003, Modena ha realizzato 530mila presenze contro il milione e 700mila di Bologna, largamente di più delle rinomatissime e citatissime Parma e Ferrara che nella vulgata, in modo come si vede del tutto improprio, vengono qualificate come più turistiche di Modena. Per correttezza è bene dire che Rimini e Ravenna, per ovvie ragioni, fanno numeri molto superiori ai nostri ed anche a quelli di Bologna. Questo dato è frutto in grandissima parte delle presenze legate al turismo d’affari, turismo comunque a tutti gli effetti. Non andiamo lontano dalla verità se diciamo che circa il 90% delle presenze è legato al tema affari e “solo” il 10% a quello più propriamente culturale. Ma questo è un dato comune a tutte le città d’Italia, Ferrara, Bologna, Parma comprese, con la sola eccezione di Roma, Firenze e Venezia che sono le uniche città d’arte che realizzano significative percentuali con il turismo legato esclusivamente ai visitatori culturali in senso stretto. Il valore di circa il 10% del turismo propriamente culturale non va dunque assolutamente sottovalutato, anche perché è il risultato di una crescita significativa negli ultimi anni.

Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici e legate a diverse componenti. Ci si permetta di citare solo un esempio, quello più significativo e clamoroso, il Festival Filosofia. Questo evento, che si configura nella sua tipologia fra i primi 5 in Italia, ha avuto riflessi turistici assai rilevanti, per non dire della fortissima resa di immagine che ha procurato. Aggiungiamo poi le mostre che da qualche anno Fondazione e Comune stanno realizzando con continuità, ed anche eventi di altra natura come Modena Terra di Motori. Solo questo, e non è tutto, dovrebbe indurre i pessimisti e le cassandre a riflessioni più avvertite e puntuali.

E veniamo al nodo. Da qualche anno, in tutte le dinamiche che riguardano l’accoglienza e la promozione della città, un ruolo fondamentale viene interpretato da Modenatur. Questo soggetto, per ora l’unico a fare incoming a Modena, è il positivo risultato dell’unione delle forze associative e imprenditoriali. La qualità del suo operato, per l’Amministrazione comunale, è un dato a tal punto acquisito che qualche mese fa si è deciso di esternalizzare il servizio di informazione e accoglienza attiguo all’ufficio di Modenatur in via Scudari e di affidarlo a quest’ultimo, secondo una logica che vede sempre più integrati i servizi di accoglienza e prenotazione alberghiera. Negli ultimi anni decine di migliaia di persone hanno scoperto Modena quale sede di occasioni uniche ed irripetibili di fruizione di cultura. E’ importante creare queste opportunità, ma è altrettanto importante far crescere tutto il resto, dalla promozione all’accoglienza. Chi, come il sottoscritto, per ragioni di ruolo ha uno sguardo panoramico sui soggetti che nelle altre città fanno accoglienza al turista, non può che affermare l’assoluta qualità del servizio offerto da Modenatur. Questi sono i presupposti del Piano Triennale di Promozione Turistica che abbiamo approvato in consiglio comunale e la cui filosofia di fondo è la collaborazione fra pubblico e privato per cogliere i frutti di una stagione che vede in crescita ovunque il turismo culturale e delle città d’arte.

















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