Centoquarantamila euro, a tanto ammontano i contributi che l’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Modena ha messo in pagamento e in questi giorni sono stati liquidati a quegli agricoltori che all’inizio degli anni ‘90 hanno trasformato i loro terreni in bosco.
Si tratta dell’applicazione degli ‘Aiuti per incoraggiare il ritiro dei seminativi dalla produzione’ con l’obbiettivo, in quel periodo, di mantenere i prezzi dei prodotti agricoli sufficientemente remunerativi per gli agricoltori. Successivamente la Comunità Europea promuoveva anche la gestione ed integrazione delle aree naturali, perciò fu data l’opportunità agli agricoltori di trasformare queste superfici ritirate dalla produzione in spazi verdi, cioè imboschimenti. Le aziende interessate erano oltre 100 negli anni ‘90, ad oggi oltre la metà hanno esaurito l’impegno; ora sono 40 per una superficie di 160 ettari e si trovano prevalentemente in pianura.
I finanziamenti riguardano l’anno 2004 e vanno a compensare il mancato reddito di quelle aziende che hanno rinunciato alle produzioni legate ai seminativi e destinato i terreni a bosco naturale. Parte degli aiuti serve inoltre a sostenere la manutenzione di queste aree verdi di campagna che nell’arco di pochi anni sono anche diventate il rifugio spontaneo per animali di ogni genere a partire dalla selvaggina legata al territorio come lepri, fagiani, rapaci e addirittura caprioli. I boschi sono costituiti da latifoglie con prevalenza di rovere, seguita da frassino, ciliegio e noce.
Tra le aziende che hanno deciso di procedere a questa trasformazione vi è la Partecipanza di Nonantola che ha riconvertito in bosco una quarantina di ettari ed ha costruito all’interno dei sentieri aperti al pubblico. Anche in alcuni terreni del Comune di Carpi si sta cercando di sviluppare un’analoga iniziativa ed aprirne la fruizione al pubblico. Così si è fatto per un podere che a Finale Emilia è contiguo al centro urbano.
I proprietari che hanno deciso di destinare a bosco i terreni agricoli sono vincolati per venti anni ad eseguirne la manutenzione. Solo a queste condizioni potranno continuare a ricevere i contributi annuali previsti. I controlli vengono effettuati congiuntamente dal Corpo forestale di Modena e dal servizio Produzioni vegetali dell’assessorato provinciale all’Agricoltura.