4.702 le imprese in Italia attive nel settore dell’antiquariato e del collezionismo. Fra le regioni la Lombardia incide per il 17,7% sul totale nazionale, seguita da: Toscana (12,1%), Emilia-Romagna (11,7%) e Veneto (9,1%).
Negli ultimi quattro anni si è registrata una crescita del settore del 8,9%. Soprattutto nelle regioni del sud: Basilicata (+69,2%), Calabria (+43,1%), Puglia (+33,8%) e Campania (+26,5%). Le province italiane che si aggiudicano la più alta concentrazione di imprese nel settore sono Milano che con 464 imprese costituisce il 9,9% del totale nazionale, seguita da Roma con 313 imprese (6,7%), Napoli con 227 imprese (4,8%), Firenze con 199 imprese (4,2%), Torino con 178 imprese (3,8%) e Bologna con 151 imprese (3,2%).
La maggior parte degli imprenditori italiani impegnati in tale settore è di sesso maschile (56,3% del totale degli imprenditori del settore). Sono soprattutto gli italiani ad appassionarsi a questo genere di impresa, infatti costituiscono circa il 93,9% dei titolari. Il restante 6,1% occupato dagli stranieri vede la prevalenza degli europei (51,9% di tutti gli stranieri del settore), seguiti dagli Africani (13,7%) e dagli Asiatici (13,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese al 4° trimestre 2004.
E ora, grazie alla raccolta degli Usi della Camera di commercio di Milano, arrivano le regole per acquisti di libri d’antiquariato più sicuri: libro antico: anteriore al 1830; libro vecchio: edito dopo il 1830; libro raro: unico esemplare in Lombardia o massimo 3 esemplari in tutta Italia; la scheda bibliografica deve indicare dove e come il libro è eventualmente logorato.