Nel giorno della preapertura della caccia (la stagione venatoria comincia il 18 settembre) il Wwf dell’ Emilia-Romagna e la Lac (Lega per l’ Abolizone della caccia) regionale hanno premiato con l’Allodola d’oro due assessori provinciali che hanno fatto ”nuove e significative scelte a tutela della fauna selvatica e dell’ ambiente”, come ha sottolineato in una conferenza stampa il presidente regionale del Wwf, Gioacchino Pedrazzoli.
I premiati sono l’ assessore all’ Ambiente e Difesa del Suolo, Protezione Civile e Politiche Faunistiche della Provincia di Modena, Alberto Caldana (Margherita) e l’ assessore alla Salvaguardia e Sviluppo del Patrimonio Paesaggistico, Aree Protette, Riserve e Parchi e Turismo della Provincia di Parma, Gabriella Meo (Verdi).
A Caldana il riconoscimento e’ stato consegnato perche’ ha eliminato dalle specie cacciabili l’ allodola, che negli ultimi dieci anni e’ diminuita del 70-75% in Europa (oltre che in provincia di Modena il divieto e’ in vigore solo nella regione Liguria). E a Gabriella Meo il premio e’ stato assegnato perche’ ha bloccato la caccia con richiami vivi agli uccelli migratori.
Parma e’ l’unica provincia in Italia ad avere preso questo provvedimento, che ha scatenato un contenzioso giudiziario (ancora in corso) avviato dalle associazione venatorie.
”Con queste scelte – ha affermato Caldana – abbiamo dato un segnale che riconosce l’ importanza dell’ aspetto locale nella gestione della fauna, che non spetta quindi solo alla regione o allo stato”.
Pedrazzoli ha auspicato che il premio diventi una consuetudine positiva nei confronti di scelte positive degli amministratori locali. Negli scorsi anni, il Wwf e altre associazioni ambientaliste hanno assegnato un ‘riconoscimento’ in negativo, il ‘premio Attila’, per attirare l’attenzione su personalita’ e pubblici amministratori che hanno fatto scelte contro la fauna e l’ ambiente.