La Provincia di Modena si impegna ad aumentare, dal prossimo anno, i contributi assegnati ai progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo provenienti dall’associazionismo modenese.
Il Consiglio provinciale infatti ha approvato nei giorni scorsi, con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, l’ordine del giorno presentato da tutti i gruppi del centrosinistra che impegna la giunta a incrementare le risorse destinate alla cooperazione “al fine di ridurre in modo significativo il divario tra le risorse richieste dai progetti presentati e le risorse oggi a disposizione” come ha sottolineato il consigliere di Rifondazione Stefano Lugli illustrando il documento.
Nel 2005 la provincia ha stanziato 150 mila euro per finanziare i progetti di cooperazione internazionale presentati dall’associazionismo modenese (ne sono stati presentati 40 e la commissione tecnica li valuta proprio in questi giorni) ma “la cifra è pari solo allo 0,13 per cento dei primi tre titoli delle entrate del bilancio di previsione – ha affermato Lugli –, una percentuale molto lontana dal tetto massimo dello 0,80 per cento reso possibile dalla legge (la n° 68 del ’93) sulla contabilità pubblica, e comunque insufficiente a rispondere a tutte le richieste”. La proposta, approvata, è stata quindi quella di aumentare gradualmente le risorse per la cooperazione, potenziando allo stesso tempo le verifiche sui progetti ammessi al finanziamento e sui risultati raggiunti.
Il capogruppo leghista Giorgio Barbieri ha commentato che “i fondi che già destiniamo sono più che sufficienti. Si tratta piuttosto di qualificare meglio la spesa”, mentre Fabio Mosca (Ds) ha risposto che i contributi provinciali sono un eccellente volano per gli investimenti nei paesi in via di sviluppo e che negli ultimi anni il livello qualitativo dei progetti è cresciuto. Luca Caselli (An) si è dichiarato d’accordo nel merito “ma vorrei sapere – ha detto – se dietro c’è davvero un impegno meritorio verso paesi sfortunati o solo terzomondismo pacifista”. Dante Mazzi (Forza Italia) ha concluso auspicando una razionalizzazione degli interventi e proponendo di “adottare un paese e un progetto per finalizzare tutte le risorse su un unico obiettivo”.