Una conferenza stampa con ospiti provenienti da lontano, quella tenutasi questa mattina per presentare agli organi di informazione il progetto “Formigine per la Pace”. Erano infatti presenti, oltre al Sindaco di Formigine Franco Richeldi e Pierluigi Senatore, VicePresidente di Rock No War, Eylon Hava, Direttore del Conservatorio di Tel Aviv e Charly Shaby, animatore musicale di band arabe.
L’Amministrazione Comunale, insieme a tutte le Associazioni formiginesi impegnate nel campo della cooperazione internazionale, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Modena e il Comune di Ferrara, dedica l’ultima settimana del Settembre Formiginese all’impegno per la pace, la convivenza tra i popoli, la solidarietà internazionale in particolare nelle area segnate dalla guerra, dando corpo al progetto “Formigine per la pace” che si prefigge di essere un appuntamento annuale. Questa prima edizione offrirà uno spaccato dell’impegno della nostra comunità locale per aprire poi lo sguardo alle esperienze provinciali e regionali, passando per la costruzione di un eccezionale “ponte musicale” con una città martoriata dalla guerra: Sarajevo.
“Formigine per la Pace” si apre infatti nella capitale della Bosnia Erzegovina con un concerto che si terrà, sotto l’egida di Rock No War, la sera del 29 settembre, davanti alla cattedrale di Sarajevo. Il concerto si prefigge di ricordare i dieci anni dagli accordi di pace di Dayton che segnarono la fine della guerra in Bosnia Erzegovina e di richiamare l’attenzione sul percorso di pacificazione e ricostruzione nella martoriata realtà dei Balcani, che ha ottenuto una fortissima mobilitazione della comunità formiginese e di tante altre realtà della nostra provincia. Questo evento musicale vedrà protagonisti le band giovanili: “Ultima Corsa” di Formigine, Khalas (rock band araba), Athena (gruppo rap femminile israeliano) e Effect Haberez (gruppo rock israeliano). Le band giovanili si esibiranno insieme a band locali e al noto artista romano Piotta. Partner locale del concerto è l’ONG “Sprofondo”, che Rock No War sostiene dai tempi della guerra in Bosnia.
Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre, il programma si sviluppa a Formigine. Piazza Calcagnini sarà pacificamente occupata dalle esposizioni dei prodotti del commercio equo e solidale e dagli stand delle associazioni umanitarie di tutta la provincia, mentre i portici del centro storico (Sala Loggia, via San Francesco, P.za dell’Orologio) verranno allestiti con i reportage fotografici di Luigi Ottani “Cento scatti per la pace” e “Kali, l’atra faccia della vita”.
Due le conferenze da non perdere: quella sulla solidarietà in Sri Lanka dal titolo “Ri-costruire sostenibilità” (venerdì 30 settembre alle ore 21.00 presso la Sala Loggia di p.za Repubblica, 5) e quella sui percorsi di pacificazione e ricostruzione in Bosnia Erzegovina e nei Balcani dal titolo “Costruttori di Pace” (sabato 1 ottobre alle ore 21.00 presso il Palazzetto dello Sport di via Ferrari).
Domenica 2 ottobre, dalle 14.00 alle 18.00, ginnasti di tutta Italia confluiscono a Formigine per parlare di Pace. Dalle 15, “Coloriamo la pace”, laboratorio di pittura per i bambini e ragazzi che potranno colorare le magliette prodotte per l’occasione. Chiuderà “Formigine per la pace” il concerto “Rock no War” (ore 19.30 in piazza Calcagnini) che sarà aperto dalla “Jam Session per la Pace”, protagoniste sempre i giovani musicisti formiginesi, israeliane e arabi già protagonisti a Sarajevo. Dalle 21.00 saliranno sul palco Piotta, Dodi Battaglia dei Pooh, Gatto Panceri e tanti altri artisti ospiti a sorpresa.
Il ponte musicale e culturale rappresentato da questo doppio concerto Sarajevo/ Formigine ripercorrerà e rappresenterà simbolicamente ognuno dei mille ponti di solidarietà Italia/ Bosnia Erzegovina, tessuti in questi dieci anni del dopo Dayton, molti dei quali già precedenti agli accordi di pace e tuttora più che mai vitali. I due concerti saranno aperti da giovani musicisti israeliani e arabi, ospiti della comunità di Formigine in questa settimana, la cui presenza rimanda ad un’altra realtà di conflitto che speriamo possa trovare la via della pace: Israele, la Palestina e l’intero Medio Oriente.