È uno degli eventi più attesi del festival: una maratona di teatro-danza in stile europeo, sui palchi dei Teatri Storchi e Passioni, dedicato ai fondatori della storica compagnia Sosta Palmizi, a venti anni dal debutto di uno spettacolo-rivelazione: Il cortile.
‘La finestra sul Cortile’ si aprirà con una tavola rotonda (ore 15, Teatro delle Passioni) ideata e condotta da Eugenia Casini Ropa e Andrea Nanni. Si parlerà dei movimenti e delle tendenze che hanno segnato il panorama artistico degli ultimi venti anni, del ruolo che Sosta Palmizi ha avuto nello sviluppo di una coreografia contemporanea italiana, in un’ottica che possa essere a metà tra passato e futuro. Seguirà alle ore 17.30 la proiezione del video (nella versione recentemente restaurata) dello spettacolo ‘Il Cortile’.
Il primo dei sei a salire sul palco (Teatro delle Passioni, ore 19) sarà Roberto Castello (insieme ad Alessandra Moretti e ad altri tre attori-danzatori) con l’opera collettiva Stanze. Una galleria di sculture mobili, spesso divertenti e assurde, che si ripetono nel tempo, “in loop”, come se ognuna dovesse durare all’infinito.
Toccherà poi (ore 20) a Raffaella Giordano: il suo recentissimo assolo Tu non mi perderai mai trae ispirazione dal Cantico dei Cantici ed esprime una danza intima, dove il ritmo non risiede nei gesti, ma nelle immagini scandite da un movimento tutto interiore.
La serata prosegue sul retro del Teatro Storchi, in Via Fabrizi (ore 22.15) con Le mura di Roberto Cocconi, spettacolo che nasce dalle metafore che ogni muro può produrre. Si entrerà in sala per l’assolo di Giorgio Rossi (ore 23), Alma, originale viaggio tra musica (da De Andrè ai King Crimson) e poesia (da Pablo Neruda a Cesare Pavese) per sondare “l’opposto che è in noi, e il desiderio di reagire a questa inesorabile condizione”.
A mezzanotte, preceduta da una breve video-installazione di Francesca Bertolli, conclude la rassegna Polis – terza parte del progetto Ho male all’Altro – trilogia della Compagnia Abbondanza-Bertoni, un progetto di ampio respiro sul senso del tragico nella nostra epoca, esplorato attraverso riferimenti mitologici.
L’altro esordio della giornata (Ex Manifattura Tabacchi, ore 21) sarà L’alba di un torturatore, l’ultima creazione del bolognese Teatrino Clandestino. È la tappa conclusiva del Progetto Milgram, una riflessione che parte dal saggio di Stanley Milgram (1933-1984), il celebre psicologo sociale che indagò sulla ‘banalità del male’ dopo il processo in Israele a Adolf Eichmann, uomo comune e ‘trasportatore di morte’.
Proseguono intanto le repliche di Mariages a Vignola (dalle 18.30 alle 21.30).
Info e prenotazioni: 059.2032993