Alle 21 questa sera in scena sul Palco del Carani di Sassuolo i Kataklò con Livingston oltre i limiti. L’appuntamento rientra nel cartellone della stagione teatrale 2005-2006. Coreografie diGiulia Staccioli. Con Kataklò Athletic Dance Theatre – Drammaturgia e musiche originali Andrea Pozzoli – Scenografie Elisabetta Gabbioneta.
Livingston è il quarto spettacolo realizzato da Kataklò. Già nella fase della creazione il lavoro presenta una caratteristica di assoluta novità.
Si tratta infatti della prima opera che la compagnia ha realizzato in collaborazione con Andrea Pozzoli che ne ha ideato il progetto, curato la drammaturgia e composto le musiche originali.
Dal punto di vista strutturale Livingston può essere definito come l’ideale evoluzione di Up, il precedente lavoro di Kataklò, poiché ne condivide il processo descrittivo per quadri.
Il tratto di completa innovazione è riscontrabile nella natura narrativa dello spettacolo: ogni quadro è infatti conseguenza di quello che lo precede e causa di quello che lo segue favorendo una visione corale dell’opera.
Livingston è dunque una storia. La narrazione trova pieno compimento nello studio del movimento: i 12 ballerini esprimono in scena tutte le loro potenzialità fisiche ed espressive in un lavoro in cui la forza del gesto si fonde con l’armonia della danza.
Apre lo spettacolo un brano tratto dalla commedia Gli uccelli di Aristofane (recitato dalla voce di Claudio Bisio): la citazione sembra tracciare un’apparente dicotomia tra la natura umana e la stirpe degli uccelli. La prima viene definita come oscura, debole, effimera, vana, infelice, incapace di volare. La stirpe degli uccelli, in ossequio alla mitologia classica, viene invece descritta come immortale, eterna, come la razza primigenia la cui origine risulta precedente persino alla nascita degli dei. Una razza più vicina al cielo, quantomeno per il fatto di abitarlo e percorrerlo in volo.
Non è un caso che il protagonista di Livingston sia un essere alato. Allontanarsi dallo stormo di origine; conseguire la propria indipendenza; riunirsi ad un nuovo e più evoluto stormo; aiutare Alaspezzata, una sua simile in difficoltà; incontrare Lightbird, il grande saggio; condividere l’illuminazione finale, il dono della luce, con i compagni: sono queste le tappe fondamentali del percorso tracciato dallo spettacolo. Sono anche le tappe di una metafora evolutiva. Che il fine sia il raggiungimento del supremo, la consapevolezza del sé, il superamento di una prova fisica o un traguardo intellettuale non pare determinante. Lo spettacolo sembra sottolineare l’importanza della ricerca evolutiva in quanto tale.
È proprio in questo concetto che si realizza il superamento della dicotomia iniziale.
“Sono certo che non può esistere un orizzonte senza una conquista” è la prima strofa del brano “Oltre i limiti” che chiude lo spettacolo. È un messaggio universale.
La natura dell’uomo differisce da quella della stirpe degli uccelli solo per caratteristiche fisiche, non certamente per le potenzialità o la missione.
Quando nel 1998 Patrick de Gayardon morì in uno dei suoi ‘esperimenti di volo umano’, il mondo intero lo definì un ‘Icaro moderno’. Questo spettacolo è dedicato a lui ed alla sua vita.
Il titolo dello spettacolo Livingston, oltre i limiti è un omaggio all’opera di R. Bach dedicata al gabbiano Jonathan, opera dalla quale Andrea Pozzoli ha preso spunto per riscriverne la storia. La collaborazione con Kataklò è nata dalla condivisione di questo progetto con Giulia Staccioli la quale, attraverso il linguaggio fisico che caratterizza il suo lavoro, ne ha elaborato la messa in scena. Le parti coreografiche, realizzate con l’assistenza di Paola Corio Kahler, vengono valorizzate dalle scenografie di Elisabetta Gabbioneta, dai costumi di Brunella Cosenza e dalle luci curate da Simone Masserini.
Giulia Staccioli
Coreografa e fondatrice di Kataklò Athletic Dance Theatre. Per molti anni ai vertici della ginnastica ritmica nazionale ed internazionale, nel ’92 entra come ballerina nella compagnia di teatro-danza americana Momix. Con l’esperienza acquisita in tre anni trascorsi accanto a Moses Pendleton decide di dare il via al progetto Kataklò.
In dieci anni di attività e 4 spettacoli all’interno del proprio repertorio, questo progetto è ormai una realtà riconosciuta sia in Italia che all’estero. A Giulia il merito di aver trasmesso il suo entusiasmo e la sua esperienza ad un gruppo di atleti che hanno scelto di continuare ad esprimersi col corpo, sostituendo alle palestre gli spazi teatrali, compiendo il salto dalla ginnastica alla danza.
Andrea Pozzoli
Compositore, produttore, arrangiatore. È da tempo impegnato in lavori di ricerca sulla musica etnica italiana ed africana, è stato il supervisore musicale dell’opera di recupero dell’antico canzoniere ‘Canzoniere in lingua d’Oc’ in collaborazione con l’Università di Torino (Dipartimento di Linguistica). In qualità di musicista (arpa celtica elettrica, flauti etnici, wind-controller) e compositore ha collaborato insieme ad artisti quali Arona Ndjaye Rose (Peter Gabriel), Tanja Saw (ZapMama), Bagad Quimperlè, Sekouba Bambino Djabatè, Bruno Rose Genero, Orchestra Sinfonica Italiana (Pavarotti & Friends) e con alcuni dei più noti cantautori italiani. Al momento, accanto al progetto ‘Livingston’, si sta dedicando, insieme al percussionista Bruno Rose Genero, alla composizione della colonna sonora di ‘Olarè’, la nuova produzione della Compagnia di Danza Afro ‘Kaidara’.