Mercoledì scorso si è tenuta, nella sala consiliare di Carpi, l’assemblea dell’Associazione intercomunale Campogalliano, Carpi, Novi di Modena, Soliera. Presenti i Sindaci dei quattro comuni e in totale 26 dei 44 membri di questo organismo.
Il presidente dell’Associazione Enrico Campedelli ha ricordato che dal primo luglio sarà il primo cittadino di Campogalliano Stefania Zanni a succedergli e che si sarebbe discusso in questa sede anche dell’Unione dei Comuni:”un percorso che non parte stasera – ha detto – visto che il confronto si è aperto già al momento della presentazione dei programmi dei candidati Sindaci nel 2004″.
Il Sindaco di Soliera Davide Baruffi ha presentato dal canto suo un
documento sul tema Unione dei Comuni, che prefigura già le caratteristiche di questo soggetto istituzionale: “già i nostri quattro comuni – ha spiegato – attuano sinergie in vari campi: il Piano Sociale di Zona è un esempio di collaborazione così come sul versante economico, scolastico e della mobilità lavoriamo insieme da tempo. La riunione delle Giunte dei comuni dell’Associazione del dicembre 2004 aveva gi sancito la volontà politica di arrivare all’Unione, una decisione che implementa le scelte fatte nei nostri documenti di Bilancio e che la Finanziaria premia, togliendo agli enti locali che la adottano le restrizioni del Patto di stabilità. Il tutto in nome di una maggiore efficienza, per abbassare i costi unitari dei servizi”. Baruffi ha poi sottolineato che l’Unione se nascerà sarà la più grande d’Italia per estensione territoriale. “L’Associazione non è più uno strumento
adeguato, l’Unione sarà un nuovo ente locale con personalità giuridica, personale e uffici, con un Consiglio che avrà titolarità sulle materie ad esso devolute dai singoli Consigli comunali, con una Giunta ed un Presidente che è il referente dell’Esecutivo dei Sindaci, scelto a turnazione tra i 4 primi cittadini, e un Direttore generale che coordina i dirigenti delle varie aree di servizi”.
Due gli ambiti significativi che si propone siano i primi a sperimentare le opportunità di cogestione date dall’Unione: Polizia Municipale e servizi educativi e scolastici, permettendo la realizzazione di economie di scala sul piano amministrativo, omogeneizzando regolamenti e gestione dei bandi di gara, lasciando ovviamente i servizi sul territorio. “Ovviamente – ha continuato – non è che da un giorno all’altro con il conferimento in capo all’Unione di materie di competenza comunale – ha proseguito Baruffi – tutto cambi ma entro marzo pensiamo si possa e si debba arrivare alla definizione del modello istituzionale ed entro settembre alla condivisione di uno schema organizzativo, (dopo la necessaria concertazione con le organizzazione sindacali. Finora il coordinamento dei vari corpi della Polizia Municipale non ha dato gli effetti sperati, il primo sforzo è stato fatto con l’arrivo a Carpi della nuova Comandante che sarà anche la Comandante del Corpo dell’Unione. Ciò ci permetterà di garantire più servizi, magari la notte e nei festivi, con minori costi: nell’ambito dei servizi sociali già il Piano Sociale di Zona prevede una certa integrazione territoriale e la dimensione del distretto è ottimale per integrare sociale e sanitario: questo è un percorso che tra l’altro incontrerà quello dell’aziendalizzazione dei Servizi sociali e porterà ad un’Azienda unica distrettuale per i servizi alla persona che hanno rilevanza economica, con una sua personalità giuridica e che si interfaccerà con l’Azienda Usl. Anche servizi come il personale o i Ced potranno essere interessati dall’avvento dell’Unione, ma del resto Polizia municipale, servizi scolastici e sociali coinvolgono più di metà del personale dei nostri enti locali e più del 50% della spesa corrente”.
Baruffi ha concluso ribadendo che dopo la fase di approfondimento degli obiettivi generali condivisi dalle maggioranze che governano Carpi, Campogalliano, Soliera e Novi si dovrà arrivare al voto di uno Statuto dell’Unione, aprendo al contempo il confronto con la società, le associazioni, il volontariato, le scuole, i sindacati.
Durante il dibattito sono intervenuti numerosi esponenti delle forze politiche che siedono nei quattro Consigli dei comuni facenti parte dell’Associazione. Interventi contrari quelli gli esponenti delle minoranze, come Alvaro Pescetelli del Polo per Novi, che ha criticato i tempi e il metodo scelto per arrivare all’assemblea dell’Associazione presentando un documento di cui non si sapeva nulla, mentre Enrichetta Annovi (Forza Italia Carpi) ha sottolineato invece che “volete solo che si prenda atto del fatto che si farà l’Unione, se non se ne è sentita la necessità finora perché spingere ora per realizzarla?”. Leda Tirelli (An Carpi) ha anch’essa stigmatizzato la scelta di arrivare a questa proposta senza avere tenuto in considerazione la minoranza. Filippo Rossi (L’Arcobaleno Campogalliano) ha chiesto se non fosse possibile convocare un referendum per far decidere ai cittadini se fare o no l’Unione dei Comuni mentre Stefano Garuti (Margherita Carpi) e Salvatore Donato(Ds Carpi) hanno invece ribadito che il percorso verso la nascita di questo nuovo soggetto istituzionale è da loro condiviso in nome di un futuro di crescita, sviluppo e maggiore efficienza, pur auspicando il massimo confronto con l’opinione pubblica. Critico invece l’intervento di Massimo Valentini (Rifondazione comunista Carpi) sia sui tempi delineati che sulla rappresentatività democratica del futuro Consiglio dell’Unione, “dove siederanno persone non elette direttamente e non tutti i rappresentanti dei partiti votati alle elezioni mentre le liste civiche avranno minor peso. E’il contenuto stesso della democrazia – ha detto – che si mette in discussione, potevamo fare funzionare di più e meglio l’Associazione intercomunale”. Graziano Malaguti (Ds Carpi) ha invece ricordato che le aziende lavorano già ‘in Unione’ e che questa nuovo soggetto “sarà vincente se abbasserà i costi dei servizi con lo stesso livello di efficienza o manterrà uguali i costi garantendo maggiore efficienza”. Francesca Cocozza (Ds Carpi) ha spiegato che due mesi e mezzo per arrivare a votare lo Statuto dell’Unione nei diversi Consigli è un lasso di tempo troppo breve, sottolineando che se si affidano gli ambiti previsti ad essa poi i Consigli comunali avrebbero ben pochi argomenti da trattare”. Silvano Tagliavini (Centro sinistra Novi) e Marco Baracchi (Centro Sinistra Soliera) hanno ricordato i benefici e i vantaggi che l’Unione rappresenterebbe mentre il Direttore generale del Comune di Carpi Giordano Corradini è intervenuto per ribadire che il termine di marzo non rappresenta che una tappa nel percorso di costituzione dell’Unione, che peraltro non sarà una sovrastruttura politica e muterà invece il ruolo e la funzione dei dirigenti comunali. Il Sindaco di Soliera Baruffi ha infine risposto a chi obiettava sul tasso di democraticità dell’Unione “che forse sarebbe meglio chiedersi che margine di autonomia e discrezionalità hanno civici consessi che votano convenzioni fotocopia, testi preconfezionati tra i sindaci dell’Associazione. Il voto diretto dei cittadini sull’Unione non è contemplato nella legge che le istituisce, gli ambiti che ricadrebbero sotto di essa sono molto importanti dal punto di vista economico ma solo il 5% del totale degli argomenti trattati nei singoli Consigli, mentre i sindacati devono essere coinvolti perché lo prevede il principio della contrattazione decentrata. E ricordo – ha concluso – che senza Unione dovremmo tagliare un milione di euro a Carpi e 400 mila a Soliera per gli stipendi dei collaboratori”.
Il Sindaco Campedelli ha chiuso l’Assemblea ricordando che “la costituzione dell’Unione è un processo di innovazione e razionalizzazione amministrativa che permette di non tagliare servizi e offre opportunità che l’Associazione non ci può offrire. Altri esempi vicini di Unioni già costituite ci offriranno motivi per non sbagliare nell’avvio di questo processo: e in due mesi e mezzo si possono fare molte cose, ci sono tutte le condizioni per fare bene e in modo non affrettato: nelle assemblee che stiamo svolgendo a Carpi sul Bilancio ho trovato molta condivisione, anche tra i dipendenti comunali”.