Non accetto lezioni su Sassuolo da chi, come Pattuzzi, si è trovato praticamente costretto a fare il sindaco in una città che non conosce, essendo egli di Pavullo e non avendo neppure preso la residenza nel paese di cui è primo cittadino.
Se persino da Bologna si sono accorti della situazione di Braida è perché, evidentemente, non se ne sono mai accorti coloro che Sassuolo la governano da anni, Pattuzzi in testa.
Rifletta il sindaco su questo fatto e ricordi anche quando si oppose, inseme alla sua maggioranza, alla proposta di AN di fare un consiglio straordinario a Braida.
Si ricordi, poi, che l’unica cosa positiva realizzata dalla sua Giunta in due anni di mandato è stato proprio lo sgombero del “palazzone verde” di Via San Pietro, e cioè un progetto contenuto nel programma di AN, e non nel suo.
La battaglia per l’organico del Commissariato di Sassuolo fu iniziata da AN nel lontano 1997, con una interrogazione al Ministro degli Interni ( allora di centro sinistra) presentata dall’On. Tommaso Foti: dove erano allora Pattuzzi, i sindacati di Polizia, i partiti del centro sinistra?
AN, al contrario, rimane coerente con gli impegni assunti: semmai il problema è che Sassuolo non può essere governata da chi risiede altrove e non ha – per ovvi motivi – nè memoria storica, né soluzioni concrete per i problemi della nostra città.
Luca Caselli
(Capogruppo AN Sassuolo – Consigliere Provinciale)