Sarebbe asfissia, secondo l’autopsia depositata ieri, la causa di morte del piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di 17 mesi rapito il 2 marzo scorso nel parmense e trovato morto lungo le sponde del torrente Enza, a pochi chilometri da casa, un mese dopo.
Secondo l’autopsia sul corpo del piccolo Tommaso sono evidenti segni di “atti violenti”. Tommy fu colpito al capo diverse volte, anche se l’esame non ha potuto stabilire se prima o dopo la morte per asfissia. Nessun calcio, come ipotizzato in passato, ma colpi effettuati “con un oggetto piatto”, forse una vanghetta o un piccolo badile.
A causa dello stato in cui si trovava il corpo del bimbo, però, non è stato possibile risalire a ulteriori dettagli sulla morte.
Dall’autopsia, infatti, non si evince con chiarezza nemmeno la modalità della morte per asfissia: il bimbo, infatti, potrebbe anche essere morto soffocato una volta disteso per terra, ma l’assenza di tracce di terra nelle vie respiratorie porterebbe a escludere questa ipotesi.
Per il rapimento e l’omicidio di Tommy sono tuttora in carcere il manovale Mario Alessi, la sua compagna Antonella Conserva e Salvatore Raimondi. Solo Alessi, però, è accusato di “aver cagionato” la morte del bimbo.