Dopo il grande successo di pubblico di domenica scorsa, con Walter Veltroni che, intervistato da Sergio Zavoli, ha presentato il suo romanzo “La scoperta dell’alba”, tornano domenica prossima “Gli incontri con l’Autore”: la rassegna culturale delle fiere d’ottobre, organizzata dall’Amministrazione comunale e Area Aree, coordinata e condotta dal giornalista modenese Roberto Armenia, grazie al contributo di numerosi sponsor privati, che domenica avrà un nuovo protagonista, l’ex Direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò.
La rassegna torna all’antico, dopo la variazione di domenica scorsa in concomitanza con l’inaugurazione di piazza Garibaldi, si tornerà al teatro Carani alle ore 10,45.
Introdotto e intervista da Armenia, Cannavò presenterà “E li chiamano disabili…Storie di vite difficili, coraggiose, stupende” (Rizzoli Editore), con la testimonianza della ballerina “diversamente abile” Simona Atzori, una delle protagoniste del suo libro.
Candido Cannavò è nato a Catania nel 1930. Ha iniziato la sua carriera di giornalista presso il quotidiano della sua città “La Sicilia” nel 1949, occupandosi di sport ma anche di importanti problemi sociali e di costume. Il suo nome è strettamente intrecciato a quello della “Gazzetta dello Sport”, di cui è stato direttore dal 1983 al 2002, facendola diventare il più diffuso quotidiano sportivo d’Europa. Nel luglio del 2005 ha festeggiato il 50° anniversario della sua prima firma sul giornale per il quale ha seguito i maggiori avvenimenti sportivi mondiali e dieci Olimpiadi.
Nel 1996, durante i Giochi di Atlanta, il Cio gli ha conferito l’ordine olimpico. Nel 1998 ha ricevuto il prestigioso Premio Ischia per il giornalismo. Il suo primo libro, il best seller Una vita in rosa, ha ottenuto nel 2003 il Premio Cianciano, sezione autobiografia, e il secondo, Libertà dietro le sbarre, nel 2004 ha ricevuto un riconoscimento speciale nell’ambito del premio letterario e giornalistico Ernest Hemingway.
“E li chiamano disabili…Storie di vite difficili, coraggiose, stupende” (Rizzoli Editore) racchiude, scrive Veltroni nella sua prefazione, “sedici storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio della non-rassegnazione”.
Si tratta di un’esplorazione nelle meraviglie del mondo dei disabili, o diversamente abili, perché, come sottolinea il vicentino “Andrea Sella, protagonista di una delle storie, “l’handicap è nelle nostre teste, l’handicap è nella nostra intercultura, nel nostro pietismo, nei nostri ritardi, nel nostro egoismo. L’handicap, in se, non esiste”.
“E’ un viaggio – scrive l’Autore – non immaginario ma reale e affascinante”.