Si è svolta stamattina presso la sede della CGIL di Modena l’incontro tra la segreteria provinciale della Cgil e la delegazione in Italia del popolo Saharawi guidata dal governatore della provincia di El Ayoun, nell’ambito degli incontri che la delegazione del Saharawi ha in agenda dal 15 al 17
ottobre con le istituzioni e le associazioni modenesi da anni impegnate a sostenere la causa di questo popolo.
Un popolo in esilio da 30 anni nei campi profughi di Tindouf in territorio algerino in un’arida porzione del deserto del Sahara occidentale contro l’occupazione militare di gran parte del loro territorio (compreso lo sbocco al mare) da parte del Marocco.
Omar Mansour, governatore della provincia di El Ayoun della Repubblica
Democratica Saharawi in esilio, sta viaggiando in Italia per ottenere sostegno e appoggio alla piena applicazione del Piano di Pace dell’ONU contro l’occupazione marocchina del Sahara occidentale e la risoluzione ONU del 1992 per il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi
attraverso la realizzazione del referendum fra la popolazione.
“Il referendum è l’unico modo democratico per far scegliere alla gente se stare con il Marocco, anche in forma autonoma, o se invece dar vita ad uno
stato indipendente come chiede la nostra gente e come è riconosciuto dalla risoluzione ONU” ha commentato Mansour “ma il governo marocchino continua a ostacolare in tutti i modi il referendum e ne ritarda l’esecuzione facendo pressioni e dividendo la Comunità internazionale”. A ciò si aggiunge la grave violazione dei diritti umani, condannata recentemente anche dall’Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i profughi, nei campi e nei territori sotto occupazione militare marocchina.
“La nostra gente è esasperata – ha aggiunto il rappresentante italiano del Fronte Polisario Omar Mih – e siamo preoccupati che dopo l’Intifada
scatenata nel 2005, si aprano spazi sempre più grandi per i fondamentalismi sia fra la nostra gente che in Marocco, e si vada verso un’azione di guerra
al Marocco”.
Donato Pivanti, segretario della Cgil modenese, ha ribadito a nome della delegazione sindacale l’appoggio alla causa del popolo Saharawi nell’ambito delle iniziative nazionali di pressione e sensibilizzazione sull’opinione pubblica, l’Unione Europea e la comunità internazionale. “La nostra
posizione è chiara da tempo – ha aggiunto – ed è a favore del diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza dei popoli e per la soluzione
pacifica delle controversie fra stati”.
Pivanti ha poi assicurato il sostegno della Cgil di Modena a progetti concreti di aiuto allo Stato Saharawi, promossi insieme alle associazioni
modenesi e alle istituzioni, “per mantenere viva la speranza delle persone che vivono profughe da oltre 30 anni in zone inospitali – ha detto – e
contribuire a dare loro una prospettiva di pace e sviluppo”.
Già la scorsa Pasqua una sottoscrizione interna fra funzionari, attivisti e lavoratori nell’ambito dell’iniziativa per l’acquisto di uova pasquali
promossa dall’associazione modenese Kabara Lagdaf, ha contributo alla raccolta di 30.000 euro inviati a Tindouf per la ricostruzione di
abitazioni distrutte dall’alluvione. L’iniziativa di solidarietà pasquale sarà certamente riproposta anche per il prossimo anno, mentre la CGIL è
disponibile a partecipare anche ad altri progetti di cooperazione internazionale a cui partecipano le stesse associazioni modenesi, insieme a Comune e Provincia di Modena (quest’anno ricorre il 10° anniversario del
gemellaggio) attraverso i bandi di sostegno alla cooperazione internazionale.