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‘INtessuti d’etica’ firmato a Carpi un protocollo d’intesa

Questa mattina la sala consiliare del Municipio di Carpi è stata teatro della firma in calce ad un importante Protocollo d’intesa.

Il documento, denominato INtessuti d’etica, impegna i firmatari (enti locali, cooperative operanti nel commercio equo e solidale, associazioni di categoria, sindacali e di consumatori) a promuovere azioni di utilità sociale, ambientale e sanitarie nell’ambito del settore tessile tradizionale in tutte le sue fasi: produttiva, di trasformazione e di mercato, per favorire appunto lo sviluppo di regole sui fondamentali temi dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, della salute, dell’ambiente e della corretta informazione dei consumatori.

Tra gli obiettivi perseguiti vi è poi quello della valorizzazione del marchio Made in Italy ai fini della tracciabilità delle eccellenze locali, attraverso la promozione delle filiere integre presenti nel distretto (esiste anche un disegno di legge sul tema dell’etichettatura obbligatoria europea del made in), anche in funzione di contrasto della concorrenza sleale. Inoltre si punterà alla promozione di una campagna di sensibilizzazione sugli squilibri dei meccanismi economici e sociali del settore tessile, specie nei paesi del sud est asiatico e iniziative pubbliche finalizzate alla promozione dei prodotti tessili, presentati sempre in termini di rispetto delle regole di salvaguardia della salute e della sicurezza di lavoratori e consumatori ed assenza di sfruttamento sociale ed ambientale, secondo principi fondamentali di intrapresa etica (i medesimi che animano il commercio equo e solidale) recentemente riconosciuti anche da una proposta di risoluzione del Parlamento europeo.

Il Protocollo è stato firmato questa mattina da rappresentanti della Provincia di Modena, dell’Unione Terre d’argine, dei Comuni di Modena, Carpi, Bomporto, Mirandola, di Citer, coop sociale Oltremare, coop La Bottega del Sole, coop Vagamondi, Ascom Confcommercio-Fam, Cna Federmoda, Lapam Federimpresa Moda, Uniontessile Api, Filtea Cgil, Femca Cisl, Uilta, Federconsumatori, Adiconsum, Lega delle cooperative, Confcooperative.
Denunciare le disfunzioni dell’industria tessile tradizionale, a partire dalla coltivazione del cotone, e proporre all’opinione pubblica una via alternativa, costituita da un modello produttivo altro, eco-compatibile e rispettoso della dignità dei lavoratori è il tema tra l’altro di una campagna lanciata a livello locale dalla Coop Oltremare assieme alle Botteghe del mondo di Carpi, Formigine Mirandola. La produzione tessile tradizionale e la coltivazione del cotone rappresentano infatti uno dei settori a maggior sfruttamento sociale e ambientale, in particolare nei Paesi del sud del mondo.

















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