Nei primi sei mesi del 2006 solo un avviamento al lavoro ogni quattro (il 25,6 per cento) è stato realizzato con un contratto a tempo indeterminato. Il dato conferma la flessione di questo tipo di rapporti (solo un anno fa rappresentavano il 27,6 per cento) che è ancora più marcato rispetto alle donne: nel primo semestre la quota di contratti a tempo indeterminato per le femmine è stata del 21 per cento contro il 29,7 per cento degli uomini.
L’incidenza delle assunzioni a tempo determinato rimane elevata (46,2 per cento) anche se lievemente inferiore al dato del primo semestre 2005 (47 per cento). Tra le donne, comunque, raggiunge il 51 per cento (42,1 tra gli uomini).
Prosegue, invece, l’espansione dei contratti di somministrazione. I “lavoratori in affitto” costituiscono il 17,9 per cento delle assunzioni nei primi sei mesi dell’anno (19 per cento tra le donne) rispetto al 15,3 per cento di un anno prima.
Stabile l’apprendistato (un avviamento ogni dieci), mentre per le altre forme di inserimento “flessibili” il Rapporto conferma un quadro ‘improntato a una sostanziale marginalità’.
Nei primi sei mesi del 2006 il Rapporto registra una crescita complessiva degli avviamenti nel settore industriale con oltre 2.300 unità in più rispetto allo stesso periodo del 2005. I settori che mostrano un’accelerazione più decisiva sono quelli della fabbricazione di prodotti in metallo (più 682 avviamenti) e delle macchine e apparecchi meccanici (più 538). Crescono in misura più contenuta, invece, le assunzioni nel tessile – abbigliamento (più 364 avviamenti) e nell’industria alimentare (più 216).
E’ negativo l’andamento del settore delle costruzioni con 282 avviamenti in meno rispetto allo scorso anno.
Contenuto lo sviluppo del terziario (più 279 avviamenti) in un quadro dove i servizi mantengono il passo e accelera il commercio (più 425).
Tra le novità del Rapporto un approfondimento sul sistema delle imprese cooperative dove sono occupate circa 30 mila persone, 11 mila delle quali come soci lavoratori. Tra il 2001 e il 2005 è aumentato il numero delle cooperative (complessivamente da 486 a 510), soprattutto nel settore dei servizi all’impresa e nel sociale, con un aumento di oltre 1.500 dipendenti e di altrettanti soci lavoratori.
Nella prima parte dell’anno la crescita di inserimenti nel mercato del lavoro riguarda soprattutto le persone tra i 45 e i 49 anni. Un’accelerazione alla quale si contrappone una situazione stabile per quanto riguarda le persone più giovani, con un dato che rimane pertanto inferiore rispetto alla situazione precedente al 2004.
Rispetto a un tasso di disoccupazione complessivo del 3,1 per cento, la disoccupazione giovanile (15-24 anni) a Modena è al 14,4 per cento. A livello nazionale è al 20,6 per cento.
Il Rapporto sul mercato provinciale del lavoro quest’anno presenta, inoltre, un approfondimento sulla fascia d’età tra i 45 e i 64 anni che è caratterizzata da un tasso di disoccupazione più basso della media modenese (2,1 per cento), mentre gli occupati hanno prevalentemente contratti a tempo indeterminato. Tra le caratteristiche anche livelli medi di scolarità più bassi, maggiore autonomia nel lavoro (per ruolo e per funzioni), maggiore presenza media di qualifiche di livello alto (dirigenti e quadri).
“In caso di uscita dal mercato del lavoro sono loro, però, quelli che è più difficile ricollocare e che maggiormente rischiano il disagio – commenta l’assessore al Lavoro Gianni Cavicchioli – ma è proprio a loro che dobbiamo guardare come “riserva di esperienza” da utilizzare, per esempio, in operazioni di orientamento rivolte ai più giovani”.