Da oggi è nuovamente attiva, sette giorni su sette, l’Area di Sorveglianza Post Operatoria (ASPO) dell’ospedale di Mirandola. L’ASPO è stata realizzata per i pazienti che, dopo un intervento chirurgico, non possono essere immediatamente trasferiti in reparto, ma hanno bisogno di un breve periodo di sorveglianza, per permettere la stabilizzazione di determinati parametri (come, ad esempio, la funzione cardio-respiratoria) e, quindi, il recupero dell’autosufficienza.
Contrariamente a quanto affermato da alcuni organi d’informazione, l’Area (la sua realizzazione è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola) è stata inaugurata nel febbraio 2003 e dal 1° ottobre dello stesso anno, fino al 3 luglio 2005, vi sono stati ricoverati complessivamente 503 pazienti per un totale di 739 giornate di degenza (organizzata su cinque giorni la settimana).
Nell’estate del 2005 (in coincidenza con la riduzione delle degenze chirurgiche, programmata, come sempre, per consentire il godimento delle ferie estive del personale) l’Area è stata chiusa e, nel settembre successivo, non si è potuto procedere alla sua riapertura a causa della nota carenza di personale infermieristico verificatasi nella struttura di Mirandola e, in generale, nell’Azienda sanitaria.
Il periodo trascorso ha consentito, comunque, di elaborare un progetto che prevede l’ampliamento dell’utilizzo dell’ASPO per ottimizzare l’assistenza al paziente critico. Nel 2007 sarà così attivata un’Area ad alta intensità assistenziale che prenderà in carico, oltre ai pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, anche pazienti con patologie internistiche, come, ad esempio, alcune tipologie di ictus.
Da oggi prende avvio la prima fase di questa riorganizzazione con l’apertura, sette giorni su sette, dei letti dedicati al temporaneo ricovero di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico.