Un team multidisciplinare composto da Ginecologo, Medico di Pronto Soccorso, Medico Legale e Psichiatra per dare una risposta omnicomprensiva a chi è vittima di violenza. E’ l’elemento qualificante del protocollo di accoglienza per le vittime di violenza sessuale attivo nell’area metropolitana bolognese.
Il progetto prevede l’identificazione di un centro di alta specializzazione per tale funzione presso il Pronto Soccorso Ginecologico dell’Ospedale Maggiore, che sarà in rete con l’altro grande Pronto Soccorso cittadino dell’Ospedale Sant’Orsola e con tutti i Pronto Soccorso del territorio dell’AUSL di Bologna.
Il team multidisciplinare, che sarà attivato all’occorrenza, offrirà assistenza sanitaria e sociale a chi è vittima di violenza offrendo, allo stesso tempo, elementi utili alla Autorità Giudiziaria.
La scelta di accogliere le vittime di violenza all’interno dei Pronto Soccorso nasce dall’accessibilità di questo luogo per 24 ore al giorno, dalla disponibilità di poter effettuare entro 72 ore alcune prestazioni ed esami come liquidi biologici e test DNA, ricerca di alcool e droghe. Il progetto, elaborato su richiesta del Comune di Bologna da un gruppo di lavoro multidisciplinare coordinato dall’AUSL di Bologna e composto da rappresentanti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola Malpighi, del Comune di Bologna e della Medicina Legale Universitaria, ha ricevuto un finanziamento ad hoc dalla Fondazione del Monte pari a 200.000 euro.
Nel 2005 sono stati 30 i casi di violenza sessuale registrati nei Pronto Soccorso Generali e Ostetrico Ginecologico dell’Ospedale Maggiore e del Policlinico S.Orsola-Malpighi.
Secondo i dati ISTAT del 2004, ogni giorno in Italia 7 donne subiscono violenza, solo l’8% presenta denuncia, nel 40% dei casi, la violenza avviene a domicilio della vittima o dell’aggressore mentre nell’8,6% dei casi la violenza avviene in luogo pubblico. Nella maggior parte dei casi, l’aggressore è noto, solo nel 3,5% dei casi l’aggressore non è conosciuto. Un gran numero di violenze si sviluppa in ambito familiare. Il 50% delle donne violentate, inoltre, sono anche maltrattate fisicamente.
Le conseguenze di una violenza possono essere di natura fisica, psicologica e sessuale; al fine di ridurne l’impatto appare risulta fondamentale il tempestivo e qualificato intervento di clinici, medici legali, psicologi e assistenti sociali.
Gli interventi contro la violenza sessuale avvengono attraverso programmi di prevenzione primaria, educazione ed informazione, prevenzione secondaria tramite risposte coordinate ed adeguate una volta che la violenza si è presentata, prevenzione terziaria attraverso la rieducazione e reinserimento nella società della vittima che ha subito la violenza.