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Tanzania: partito da Reggio primo container con 4 tonnellate di tappi

E’ partito questa mattina dalla Sabar di Novellara – destinazione la Ditta Galletti E.Co. Service di Livorno – il primo container carico di tappi di bottiglie di plastica da avviare al recupero raccolti nell’ambito del progetto “Dai Rifiuti … acqua”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con Enìa, Sabar, Caritas diocesana di Reggio, Centro mondialità sviluppo reciproco di Livorno e la ditta ecologia Soluzione Ambiente di Bibbiano con una duplice finalità.

Sensibilizzare i cittadini reggiani alla raccolta differenziata dei rifiuti e reperire fondi da destinare a progetti per la distribuzione di acqua potabile in Tanzania o altri Paesi in via di sviluppo proprio attraverso il recupero effettuato dalla Galletti E.Co. Service.

Grazie alla convenzione sottoscritta in Provincia lo scorso luglio, in questi mesi in una cinquantina di scuole, in circoli Auser o i centri sociali sono stati conferiti in 64 isole ecologiche (o attraverso iniziative particolari, come la festa dei centri di minivolley) tappi di bottiglie di plastica di acqua e bibite, di flaconi di detersivi, di colla stick, maionese o di contenitori tetrapak, ma anche capsule che contengono le sorprese degli ovetti di cioccolato eccetera, purché realizzati in polipropilene o Polietilene. Al 25 gennaio scorso, la quantità di tappi raccolti complessivamente nei 45 comuni è stata pari a un peso di circa 7 tonnellate e questa mattina il primo container – con circa 1 milione e 700.000 tappi pari a 4,3 tonnellate di plastica per un valore di circa 730 euro – è partito dal centro di stoccaggio alla Sabar di Novellara alla volta di Livorno, per essere recuperato.

“Ad oggi questo primo monitoraggio del progetto avviato nell’estate scorsa ci rende soddisfatti per il risultato raggiunto” ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Alfredo Gennari. L’assessore ha infatti evidenziato come “coniugando solidarietà e raccolta differenziata si possa raggiungere l’importante obiettivo di costruire in Tanzania pozzi e acquedotti, a favore di un bene così prezioso come l’acqua. Il tappo, che noi abitualmente gettiamo, è un bene pregiato immediatamente convertibile in un’altra materia”.
L’assessore Gennari si è anche soffermato sulla “capacità di iniziative come questa di coinvolgere molti cittadini, a partire dai giovani delle scuole che a casa trasferiscono la cultura ambientale che viene insegnata loro in classe”.

Il direttore di Sabar Mirco Marastoni ha espresso il “sostegno tecnico dell’azienda a questa iniziativa, attraverso la messa a disposizione di diverse isole ecologiche dove i tappi raccolti sono confluiti”.

Anche Enìa ha contribuito in questa maniera al progetto, “il cui valore aggiunto è dato dalla sensibilizzazione dei giovani” ha detto Nino Simonazzi, direttore operativo del gruppo.
Il contributo dei centri sociali all’iniziativa è stato sintetizzato da Giancarlo Bonetti, presidente del coordinamento provinciale: “Non è stato difficile coinvolgere i soci, perchè la solidarietà rappresenta lo spirito principale di questi luoghi”.

Infine, Milena Sammarchi, responsabile marketing di Ecologia soluzione ambiente, ha anticipato che “a breve l’azienda realizzare dei contenitori appositi per la raccolta di questi tappi”.

















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