L’ironia feroce e tagliente di Paola Cortellesi invade il Teatro Storchi di Modena da oggi all’11 febbraio (feriali ore 21, festivo ore 15:30) con una storia di ordinaria follia che diventa condivisa dal mondo del precariato lavorativo. Gli Ultimi saranno ultimi l’ultimo lavoro teatrale che vede come unica protagonista la Cortellesi, torna a teatro dopo l’enorme successo che le è valso il Premio Eti – Gli Olimpici del Teatro, come “migliore interprete di monologo”.
Con lo spettacolo Gli ultimi saranno ultimi, la Cortellesi affonda la sua lama sottile in un tema per nulla scontato qual’è il lavoro precarizzato, un racconto teatrale dedicato a tutte le persone “ricattabili” da una società che non garantisce il lavoro.
Il testo, scritto da Massimiliano Bruno, concentra tutta la vicenda in una “nottataccia” in cui si incrociano i destini di uomini e donne normalmente distanti tra loro: una fredda dirigente d’azienda piegata alle leggi di mercato, un’ingenua poliziotta di provincia, un transessuale sarcastico e disilluso, un guardiano notturno pensionabile e trasandato, una saggia donna delle pulizie fissata con le canzonette ma soprattutto Luciana, operaia incinta al settimo mese a cui non viene rinnovato il contratto di lavoro, disperata ma decisa a difendere il suo diritto alla maternità. Paola Cortellesi interpreta tutti i protagonisti della pièce senza trucchi, senza travestimenti e senza messa in scena, affidandosi solo alla voce, alla mimica, alle caratterizzazioni dialettali. Ne viene fuori uno spettacolo che mescola i toni del dramma con quelli della commedia, svelando attraverso la comicità tutta la tragicità di un disagio sociale tanto diffuso quanto nascosto: la precarietà, il lavoro nero, la condizione femminile.
Sostenuta dalla puntuale regia di Giampiero Solari e Furio Andreotti, nonché dalle musiche di Rocco Tanica, l’eclettica Paola coinvolge, diverte, fa riflettere, incassando un successo strepitoso di pubblico e critica.