Per promuovere Bologna come città europea moderna, avanzata, aperta a flussi turistici e per consentire ai suoi abitanti buone condizioni di vivibilità e di operatività era necessario un piano strategico del traffico urbano che contenesse analisi e proposte innovative in grado di migliorare l’attuale assetto della mobilità, frutto di scelte che negli ultimi due anni non hanno considerato le esigenze di sviluppo del tessuto economico.
Un Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) che prima di tutto fosse in grado di dare una risposta strategica di largo respiro con la previsione di una trasformazione certa della città attraverso lo sviluppo del trasporto pubblico – su ferro e su gomma – per migliorarne la capillarità, la frequenza e la qualità del servizio.
Il piano oggetto di queste osservazioni non ha le caratteristiche anzidette e si propone obiettivi limitati ad infrastrutture invariate in quanto i progetti Civis, Metrotranvia, Sistema Ferroviario Metropolitano, seppure ampiamente citati, non risultano ancora caratterizzati da piena operatività e copertura finanziaria.
I principali campi di criticità individuati dal PGTU sono l’inquinamento, l’incidentalità e la congestione. Il diritto alla mobilità del cittadino e delle imprese non viene considerato di pari importanza, cosi come le implicazioni dei provvedimenti inerenti la mobilità sull’economia e sulle aziende, prevalentemente imprese commerciali, turistiche e di servizi che vivono nella città (e non solo nel centro storico) producendo ricchezza, occupazione e attrattività turistica.
Ne nasce uno schema di progetti ed azioni che si incardinano da un lato sulla politica dei divieti e dall’altro sugli effetti che tale politica potrà avere per incrementare i passeggeri del trasporto pubblico.
A tal riguardo l’obiettivo di aumento dei passeggeri trasportati pare alquanto ambizioso anche in relazione al fatto che rispetto al passato sono mutate le esigenze ed i tempi di spostamento e lo sviluppo delle aree sovracomunali ha provocato un aumento del traffico in entrata ed in uscita dalla città non facilmente comprimibile.
Mobilità nel centro storico
Ascom Bologna ribadisce la convinzione che la proposta di anticipare alle 18 lo spegnimento Sirio in tutti i giorni della settimana rappresenti una soluzione di equilibrio tra il pieno rispetto del diritto ad una migliore qualità delle vita dei cittadini e il diritto delle imprese di operare e sviluppare il tessuto economico della città. Una soluzione di equilibrio che è stata preferita anche in altre città a valenza turistica e commerciale.
Si esprime un giudizio incondizionatamente negativo e contrario in merito alla proposta di ampliamento della Zona a Traffico Limitato (ZTL) nel quartiere Porto.
La porzione di territorio interessata costituisce infatti un attestamento per quanti intendono effettuare acquisti e utilizzare servizi nel centro della città in quanto offre una disponibilità di posti auto a pagamento non sufficiente, ma comunque significativa ed utile.
Nell’area operano inoltre numerose attività commerciali, artigianali e di servizio che risentirebbero immediatamente dell’ampliamento della ZTL non esistendo in prossimità zone di parcheggio facilmente fruibili. Si sottolinea che il parcheggio dell’ex Manifattura Tabacchi, i cui lavori sono tuttora sospesi, a regime avrà una disponibilità di parcheggi a rotazione inferiore alle potenzialità effettive perché è prevista una quota da destinare a posti auto privati che saranno messi in vendita.
Si ravvisa infine un’incongruenza di fondo nella proposta dell’Amministrazione. Nel PGTU non è contenuto il riferimento al progetto esecutivo del CIVIS perché esso non è stato ancora realizzato. Al momento non è dato infatti conoscere la tempistica. Diventa pertanto difficile poter comprendere perchè in una fase così anticipata rispetto ai tempi del progetto venga inserita una proposta di ampliamento della ZTL, tenuto anche conto del fatto che l’orizzonte temporale di questo PGTU è di 4 anni.
Riguardo alla circolazione dei motoveicoli si chiede gradualità e sperimentalità nell’attuazione di quei provvedimenti che consentiranno solo agli Euro di accedere alla ZTL. Preoccupa fortemente l’obiettivo dichiarato di escludere i motoveicoli Euro dalla circolazione nella T anche in relazione alla mancanza di parcheggi capaci di rispondere efficacemente alla domanda di sosta.
Sosta
Sul tema sosta Bologna sta pagando un ritardo storico. Si chiede la realizzazione di parcheggi di attestamento (anche a sviluppo verticale o sotterraneo) sulla cerchia dei viali con contestuale collegamento, possibilmente diretto, con il Centro Storico mediante navette e la rapida conclusione dei lavori per il parcheggio dell’ex Manifattura Tabacchi. Sul progetto di ampliamento del parcheggio Staveco citato nel PGTU si esprime un giudizio positivo a condizione che però vengano indicati i tempi e le modalità che, a nostro avviso, possono anche non dipendere dall’acquisizione delle aree militari se si sceglie di realizzare un parcheggio sotterraneo o a sviluppo verticale multipiano.
Al fine di non produrre ulteriori effetti negativi sul tessuto economico del centro storico, si esprime contrarietà rispetto all’ipotesi di estendere fino alle 23 la sosta a pagamento nella ZTL. Inoltre, si considera penalizzante un incremento delle tariffe di sosta con l’introduzione della tariffa progressiva.
Si esprime anche un parere negativo sull’espansione della copertura territoriale del piano sosta che non viene sufficientemente motivata.
Riguardo al problema strutturale della limitata sezione delle arterie più trafficate, ed in particolari delle radiali, va sottolineato che i preannunciati interventi di riqualificazione devono tenere in considerazione le ripercussioni sul sistema commerciale ed in questo senso debbono incidere il meno possibile sulla già cronica carenza di spazi per la sosta ed il carico e scarico.
Sulla realizzazione del parcheggio Michelino si esprime un giudizio molto positivo perché sarà utile al sistema fieristico e ridurrà la congestione su alcuni assi stradali. Certamente, per alcuni anni il parcheggio sarà isolato dal resto della città perché non è dato ancora sapere se, e quando, cominceranno i lavori della metrotranvia.
Aree pedonali e isole ambientali
Si ritiene utile la creazione di aree pedonali, ma esse devono essere inserite in un contesto di realizzazione di aree a traffico regolamentato di limitate dimensioni (con la presenza di parcheggi e servite da un’efficace sistema di trasporto pubblico) e se verranno viste ed organizzate (al fine di garantirne l’attrattività) come un nuovo modo di vivere lo spazio cittadino e come stimolo a potenziare l’immagine della città e la sua economia. La chiusura del traffico tout court, specie in porzioni molto ampie del territorio, si rivela altrimenti spesso inutile e dannosa per il tessuto economico e per gli stessi cittadini.
Di conseguenza il parere sulla “macro-pedonalizzazione” della zona universitaria è negativo.
Sulle isole ambientali previste nel PGTU si dovrà verificare caso per caso l’impatto sulla rete commerciale e sull’effettiva accessibilità delle zone.
Mobilità ciclabile
Sulla mobilità ciclabile si sottolinea che i nuovi percorsi andrebbero attuati solo in contesti viabilistici effettivamente adeguati e protetti perché altrimenti si corre il rischio di aumentare l’incidentalità. La previsione di un incremento del 2% dei movimenti in bicicletta ci pare nel contesto attuale della mobilità piuttosto ambizioso.
Consegna merci
In merito all’esigenza di razionalizzare/ottimizzare il sistema di distribuzione delle merci si ribadisce che sarebbe opportuno non dare operatività all’introduzione delle fasce orarie di accesso alla ZTL e alla ‘T’ per i veicoli con contrassegni A, F e ‘DS- trasporto in conto proprio’ fino a quando non si sarà compiuta una valutazione accurata degli effetti dell’accensione dei sistemi Sirio e R.I.T.A. sulla mobilità e sull’inquinamento e si saranno dispiegati pienamente gli effetti delle azioni inserite nel PGTU.
Le fasce orarie, introdotte con il Piano Merci, rischiano infatti di penalizzare fortemente i veicoli dei commercianti e degli agenti di commercio anche se a bassa emissione di sostanze inquinanti. Ciò in evidente contraddizione con l’intento dichiarato dall’Amministrazione di privilegiare le possibilità di circolazione dei veicoli meno inquinanti.
Informazioni al cittadino
In un ottica di servizio al cittadino si richiama l’attenzione dell’Amministrazione Comunale sulla necessità di prevedere protocolli standard per comunicare notizie tempestive ed esaustive sui provvedimenti sulla mobilità e sui divieti atteso che l’attuale livello di informazione si è rivelato a posteriori del tutto insufficiente.
I dati sulle multe (557.000) comminate dai sistemi Sirio e R.I.T.A. pubblicati recentemente sui giornali cittadini dovrebbero costituire infatti un elemento di profonda riflessione sull’azione informativa svolta fino ad ora dall’Amministrazione Comunale.
Interventi infrastrutturali-coinvolgimento della città
Sugli interventi strategici, in particolare quelli di trasporto pubblico (tram e metrotranvia), si ritiene indispensabile un ampio coinvolgimento delle Associazioni di Categoria e della città per la definizione dei vari progetti esecutivi. Coinvolgimento peraltro più volte preannunciato dalla stessa Amministrazione in consessi pubblici, ma mai avvenuto.
La realizzazione degli interventi, come sostenuto nello stesso PGTU, comporterà una sostanziale alterazione dei sistemi viari e quindi un impatto a seconda delle situazioni sull’attività delle imprese delle aree interessate. L’impatto dovrebbe essere verificato attraverso un confronto preventivo.
Provvedimenti qualità dell’aria
Si ribadisce la contrarietà rispetto ai blocchi della circolazione in quanto sono provvedimenti che producono risultati di scarsa rilevanza sulla qualità ambientale a fronte invece di un impatto estremamente negativo per cittadini ed aziende.
Anche in quest’occasione si sottolinea che occorrono misure strutturali ed investimenti che salvaguardino la qualità dell’ambiente ma anche il diritto alla mobilità. I provvedimenti di diversa natura, spesso contingenti, diversificati a seconda dei territori e dei periodi, suscettibili di continui aggiustamenti e di modifiche non rappresentano certamente la soluzione ai reali problemi di inquinamento.
Sussiste anche un problema di base che riguarda il monitoraggio dell’inquinamento e al riguardo chiediamo che venga fornito un dato più completo perché quello delle attuali centraline si riferisce a porzioni molto limitate del territorio.