A Bologna sono previsti due interventi, il primo (8 milioni 960 mila euro) riguarda il quartiere Bolognina e permetterà di completare il programma di recupero già avviato dall’Acer di Bologna negli edifici a corte di edilizia residenziale pubblica (in totale sono interessati all’intervento 165 alloggi), ma anche la sperimentazione di nuovi modelli abitativi per anziani con spazi e servizi comuni e l’integrazione di utenti di diverse fasce d’età e di diversa provenienza. Verrà anche incrementata la dotazione di servizi e spazi verdi, creata una rete ciclo-pedonale e migliorata la sicurezza stradale in alcuni punti critici.
L’altro intervento bolognese (8 milioni 451 mila euro) interessa il quartiere San Donato. Sono previste: la ristrutturazione di 92 alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp); la realizzazione di parcheggi pertinenziali e la sistemazione degli spazi comuni; la sperimentazione di modelli abitativi per anziani e giovani coppie; la riqualificazione dei servizi sportivi e del verde pubblico; il potenziamento della rete ciclo-pedonale e la messa in sicurezza delle strade più trafficate. E ‘ prevista anche la realizzazione di una casa di ospitalità presso la Parrocchia di San Vincenzo de Paoli.
Considerando anche l’apporto dei privati, del Comune e degli altri soggetti coinvolti negli interventi, l’investimento complessivo arriva ad oltre 32 milioni di euro.
L’intervento che verrà realizzato a Imola (2 milioni 653 mila euro tra risorse statali e regionali) riguarda un’area strategica della città a ridosso del centro storico e adiacente alla stazione ferroviaria, caratterizzata da diverse aree produttive in via di dismissione. L’obiettivo è rivitalizzare questo comparto, migliorando i collegamenti con il centro storico, l’offerta abitativa e aumentando le aree verdi.
In particolare, l’area ex-Conor verrà divisa in due comparti, nel primo dei quali verranno realizzati 64 alloggi destinati a categorie svantaggiate, nel secondo un centro commerciale. E’ previsto anche un parco di 2 mila metri quadrati e la conservazione del sistema delle aree storiche limitrofe, tra cui l’antico Molino Parioli, un esemplare di archeologia industriale, le cui origini risalgono al cinquecento.
Considerando anche l’apporto dei privati, del Comune e degli altri soggetti coinvolti negli interventi, l’investimento complessivo arriva a oltre 10 milioni.