A conclusione dei lavori triennali di Comenius, il progetto che ha coinvolto tre istituti scolastici inseriti in zone abitative ad alta densità di utenti stranieri, venerdì 27 aprile, alle ore 15, nella sala del Consiglio di palazzo Malvezzi, via Zamboni 13, Bologna, sarà presentata la “Guida per le buone pratiche inclusive e interculturali”.
Le attività del progetto, iniziate nell’anno scolastico 2004/05, hanno interessato l’Istituto secondario “Severo Ochoa di Alconbendas”, Madrid, la “Fir Vale School” di Sheffield, Gran Bretagna, e l’Istituto Comprensivo numero 11 di Bologna, prendendo in considerazione le tre scuole che operano al Pilastro e in particolare la scuola media Saffi, che corrisponde meglio,
come fascia di età, all’utenza delle scuole partner (si tratta di due istituti superiori con alunni mediamente dai 12 ai 16/18 anni).
Il progetto Comenius ha affrontato il problema dell’integrazione/esclusione sociale, dell’intercultura e delle minoranze etniche. L’analisi ha cercato di individuare i punti di forza e le criticità delle attività rivolte all’educazione inclusiva ed interculturale, i limiti posti dalla normativa vigente in ogni paese, e le risorse, a partire dall’autovalutazione di ciascuna comunità educativa. Al di là delle differenze oggettive delle
realtà dei tre paesi (come ad esempio la presenza di comunità straniere forti e di servizi consolidati sul territorio, assenti da noi che siamo gli “ultimi arrivati” in relazione al fenomeno migratorio), si è cercato di elaborare un piano di miglioramento che incidesse sulle attività degli
insegnanti, degli alunni e delle loro famiglie. Nel corso dell’ultimo anno, oltre a individuare le “buone pratiche” presenti nella Guida diretta a
docenti e operatori scolastici, il confronto ha riguardato anche la formazione degli operatori della scuola. Su questo aspetto sono emerse
debolezze in tutte e tre le scuole prese in considerazione, anche se la normativa, ad esempio sulle assunzioni, è diversa e quindi il problema è aggirabile solo nei paesi partner.
La conclusione del progetto di domani sarà l’occasione, per i partner stranieri, di incontrare anche il Cd/Lei (Centro di documentazione
Laboratorio per un’educazione interculturale), le associazioni straniere presenti al Centro Zonarelli, il dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna e l’Istituzione Minguzzi.
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