Con la promessa di un lavoro in alcuni ospedali di Bologna per assistere anziani, una ventina i ‘badanti’ irregolari, sarebbero state sfruttate come ‘accompagnatrici’ per uomini d’affari.
A gestire il giro di sfruttamento, sarebbe stata la ‘Plus Service’ di Zola Predosa, società guidata da una coppia di conviventi, F.S., modenese di 56 anni e G.S., bolognese di 42. Entrambi sono stati raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare, per il momento non eseguiti, con le accuse
di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento di manodopera irregolare, sequestro di persona e induzione alla prostituzione.
Ad aggravare la situazione sarebbe stato il
tentativo di far prostituire la figlia di una delle ‘badanti’ romene – ospitata a casa della coppia – e una sua amica, che i due soci avevano fatto arrivare in Italia dopo averne visto le foto. Gli incontri a pagamento con alcuni professionisti non erano tuttavia andati a buon fine, per il rifiuto delle due giovane di ‘concedersi’.
La vicenda era emersa grazie alla denuncia delle romene, che si erano rivolte alla polizia dopo essere riuscite ad allontanarsi dall’abitazione della coppia, in provincia di Bologna, dove sarebbero state tenute segregate.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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