E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Allende il Consorzio dell’Erbazzone Reggiano, costituitosi formalmente il 7 settembre scorso. A fare gli onori di casa sono stati l’assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi ed il presidente del neonato Consorzio Angelo Barilli.
“E’ un nuovo tassello nell’impegno delle Istituzioni e del mondo produttivo in tema di valorizzazione della tradizione enogastronomica reggiana” ha affermato l’assessore Rivi. Il Consorzio nasce con l’obiettivo principale di richiedere il riconoscimento Igp (Indicazione geografica protetta), cioè la registrazione del disciplinare di produzione (Regolamento Cee numero 510/2006) relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari.
Il Consorzio, che non ha fini di lucro, ha inoltre lo scopo di promuovere, difendere e tutelare la produzione e la commercializzazione dell’Erbazzone Reggiano nonchè l’uso della sua denominazione tipica.
Il marchio Igp infatti viene attribuito ai prodotti per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipendono dall’origine geografica e la cui produzione avviene in un’area geografica determinata: la denominazione Igp incorpora indissolubilmente i valori legati ai territori di provenienza delle materie prime, che si qualificano come un sistema unitario, frutto della tradizione e dell’esperienza umana maturata nel corso dei secoli e garantito dai controlli continui di un organismo terzo.
Una tutela che rappresenta al tempo stesso una garanzia per i consumatori e un fattore di sviluppo del settore agroindustriale dell’area tipica.
Al Consorzio, presieduto dal Angelo Barilli (già direttore Centro di ricerche e produzione animale e dirigente della Regione Emilia Romagna), hanno aderito come soci fondatori le aziende “Righi s.r.l.” di Reggio Emilia, “Laboratori Emiliani Alimentari di Benassi Luigi e C. s.n.c.” di Quattro Castella, “La Reale Alimentari s.r.l.” di Reggio Emilia e della società cooperativa “Giovarello s.c.” di Villa Minozzo. L’obiettivo è naturalmente di allargare l’adesione al maggior numero di produttori.
Secondo i dati forniti dai produttori, nell’annualità 2006 sono state prodotte 1500 tonnellate di Erbazzone Reggiano: l’80 per cento della produzione viene consumato nella province di Modena Reggio e Parma, mentre il 20 per cento nel resto d’Italia. L’esportazione è ancora in fase iniziale.
L’Erbazzone, in dialetto detto anche scarpazoun, è una torta salata di verdure ed è una tipica specialità gastronomica reggiana: è composto da un fondo di pasta non lievitata di farina di grano tenero (è ammesso l’impiego di farina di mais), acqua, strutto e sale che viene poi riempita da un impasto di bietole, spinaci, ripassati in un soffritto preparato con cipolla, lardo, aromatizzato a piacere con aglio, prezzemolo e altre spezie. A queste si aggiunge abbondante Parmigiano-Reggiano, con una stagionatura minima di 24 mesi e pane grattugiato. Viene poi chiuso con un altro strato di pasta azzima, punzecchiato dai rebbi di una forchetta, cosparso di lardelli e strutto di maiale (condimenti tipici della cultura padana) e cotto in forno.
L’Erbazzone Reggiano è quindi un prodotto tipico la cui ricetta è rimasta invariata nel tempo. Anche se le torte rustiche a base di pasta ed erbe caratterizzano in genere la cucina contadina di varie regioni italiane, la ricetta dell’Erbazzone e la sua preparazione tradizionale lo rendono del tutto diverso dalle altre torte salate e collocabile storicamente solo nella zona della provincia di Reggio Emilia.