Domenica 28 ottobre alle 19 verrà inaugurato il nuovo impianto di illuminazione della Peschiera Ducale e con esso il recupero definitivo di piazzale Roverella, dopo l’iter che ha portato dall’abbattimento di un edificio incongruo fino alla completa ristrutturazione della piazza.
Il programma prevede alle 19 l’esibizione del Brandenburgisches Ensemble (Francesco Gibellini tromba, Clara Fanticini violino, Alberto Spagni organo), poi gli interventi del sindaco Graziano Pattuzzi e del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, quindi un rinfresco.
Collaborano a questo momento celebrativo finale La Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio dell’Emilia Romagna, la Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico ed etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia, Enel Sole.
La ristrutturazione di piazzale Roverella, impianto di illuminazione a parte, è stata portata a termine nella primavera del 2007. E’ il risultato finale di un percorso complesso e innovativo avviato dal Comune di Sassuolo con la Regione Emilia Romagna nel 2002, con la pubblicazione Legge sulle “Norme per il recupero degli edifici storico-artistici e la promozione della qualità architettonica e paesaggistica del territorio”. Un articolo di questa legge riguardava gli interventi per l’eliminazione di opere incongrue, quelle opere cioè, dice la legge, “che per impatto visivo, per dimensioni planivolumetriche o per caratteristiche tipologiche e funzionali, alterano in modo permanente l’identità storica, culturale o paesaggistica dei luoghi. L’edificio incongruo di piazzale Roverella è stato il primo esempio e il più calzante di uno stabile rispondente alle caratteristiche previste dalla legge regionale, che ha cominciato la sua applicazione da qui. Una la delibera regionale nel 2003 ha assegnato oltre 600mila euro al Comune di Sassuolo per l’abbattimento.
Le operazioni di abbattimento sono cominciate il 24 novembre 2004 e si sono concluse il 16 dicembre dello stesso anno, con un momento ufficiale di scopertura alla vista dei cittadini, della Peschiera Ducale.br>
In seguito è partita l’opera di generale riassetto della piazza, secondo lo stile dell’antico centro storico sassolese. Pavimentazione in lastre di pietra dunque, e un muro in mattoni a dividere la piazza dal Fontanazzo, ora ben visibile da parte dei passanti. Davanti al muro è stata realizzata un’aiuola con alberi, sono state installate alcune panchine e infine l’impianto di illuminazione a valorizzare ulteriormente l’area. E’ un altro angolo dell’antica Sassuolo che ha recuperato la bellezza di un tempo.
Il progetto della Peschiera (più nota ai sassolesi con il nome di Fontanazzo), si deve all’Avanzini, in collaborazione con l’architetto, scenografo e idraulico Gaspare Vigarani.
Morto l’Avanzini, l’opera fu terminata nel 1692 dallo scultore e fontaniere Antonio Aragona.
Costruita sull’accesso per i giardini sfruttando parte dell’antico fossato castellano, la monumentale fontana, all’epoca denominata “teatro delle fontane”, presentava un’articolata scenografia ripartita in tre ordini ed ornata da statue, grotte, nicchie, mosaici, stucchi, fontane e balconate per i musici. Sul fondo la Peschiera era chiusa da un’alta quinta a forma di montagna, sormontata dall’aquila simbolo della casata estense, che ne è tuttora il segno distintivo e noto a tutti i sassolesi.