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7.8.Novecento, Gran Mercato dell’Antico: Modena 15/18 novembre

Cosa unisce l’armonia di un vecchio contrabbasso costruito con un enorme carapace di tartaruga e il tavolo attorno al quale per oltre sessant’anni il Partito Comunista di Reggio Emilia ha svolto riunioni, sviluppato teorie, pianificato strategie? Apparentemente nulla, se non l’estro e il gusto professionale di uno dei 420 antiquari di 7.8.Novecento, la mostra di antiquariato organizzata da studio Lobo, in programma a ModenaFiere dal 15 al 18 novembre.

Come recita il suo secondo nome “Gran Mercato dell’Antico”, 7.8.Novecento è un sontuoso e variopinto bazar dove è possibile trovare di tutto, dall’opera d’arte alla curiosità per collezionisti. Ad ogni edizione mobili, oggetti, dipinti, statue, gioielli, abiti vintage e antichità per esterni e giardini si affollano negli stand insieme a curiosità e rarità di ogni genere: libri, armi, tessuti, orologi, porcellane e argenti. Ma anche stravaganti strumenti, reperti e frammenti del tempo che fu. Per tutte le tasche, ma sempre originali e certificati.

Ad animare la diciassettesima edizione del Gran Mercato dell’Antico, la seconda mostra mercato in Italia per numero di espositori, insieme ai più consueti pezzi di antiquariato, concorreranno come sempre la fantasia e il fiuto delle gallerie antiquarie provenienti dall’Italia e dall’estero, che esporranno mobili e oggetti per tutti i gusti: memorabilia del Ventennio, abiti da sposa Belle Epoque, radio e grammofoni del primo dopoguerra, bijou americani degli anni ’50. A governare l’esposizione all’interno dei tre padiglioni e nel grande atrio centrale del quartiere fieristico di Modena, sarà ancora una volta una straordinaria varietà di proposte in cui l’antico assume le forme di centinaia di migliaia di oggetti unici, altrettante meraviglie per i collezionisti, ricercati cadeau e originali pezzi di arredamento. Ma non solo. Perché a 7.8.Novecento sono gli oggetti stessi a suggerire l’acquisto, a evocarne l’utilizzo, a suscitare vecchie e nuove atmosfere. Dal Barocco alla vecchia Hollywood, dal set cinematografico alla cucina, a ModenaFiere saranno esposti un cranio di uro, bos primigenius ovvero il poderoso bovino estintosi in Europa all’inizio del ‘600, affettatrici e bilance Berkel, tovaglie in pizzo e broderie, medaglie commemorative, bastoni da passeggio, orologi e set da viaggio con bauli e cappelliere in pelle. E per i cinefili un pezzo da novanta: la barca di Mary Poppins, l’originale vascello in legno protagonista di una scena del film di Robert Stevenson in cui Julie Andrews vestiva i panni della bizzarra governante di casa Banks. Prodotta dalla Disney nel 1964, la pellicola vinse ben cinque premi Oscar e incassò oltre 480milioni di dollari. Nonostante il grande successo, arredi e scenografie furono però abbandonati alle intemperie del tempo e del disuso, fino a quando, pochi anni orsono, la barca riapparve a Liverpool e fu acquistata dallo stesso antiquario che la proporrà per la prima volta al pubblico proprio al Gran Mercato dell’Antico.

Sono le forme ma anche i materiali, poveri o preziosi, comunque rari e desueti, quelli che si incontrano e si scoprono a 7.8.Novecento: galuchat, bachelite, raffinate essenze arboree, tessuti e trame di cui si è perduto il savoir faire, vetri, cristalli, filigrane, osso, avorio, giada, pietre preziose e porcellana. Ma anche ferro e leghe metalliche utilizzate in altre epoche e spesso anche sotto altre latitudini da massaie e guerrieri, da artigiani e contadini, da mercanti e cortigiane. E poi la plastica, il plexiglas, il lattice: protagonisti indiscussi del design degli anni ’60 e ’70, di quella stagione del modernariato che conserva tuttora entusiasti estimatori e attira la creatività dei trend setter facendo proseliti anche tra i più giovani.

















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