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Bologna: 18/a Giornata dell’infanzia nel segno di Florin

La morte del piccolo Florin, il bambino romeno morto ieri per l’incendio della baracca in cui viveva, è stata ricordata questa mattina nella seduta congiunta dei Consigli di Comune e Provincia di Bologna riuniti al cinema Tivoli per celebrare la 18a Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.


Di fronte a circa 200 ragazzi delle scuole medie inferiori del territorio provinciale, i presidenti dei Consigli provinciali e comunali,
rispettivamente Maurizio Cevenini e Gianni Sofri, hanno spiegato il senso di questa giornata (che si svolge nell’anniversario della firma della convenzione Onu sui diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea generale
delle Nazioni Unite, avvenuta a New York il 20 novembre 1989) e hanno introdotto il tema “Vivere nella città” affermando che la qualità della vita urbana dipende anche da ciascuno di noi. L’approfondimento dell’argomento è stato affidato all’architetto Gabriele Tagliaventi, docente dell’Università di Ferrara, che ha illustrato, con l’aiuto di
esempi concreti, quale dovrebbe essere il giusto rapporto fra città e campagna, come dovrebbero essere strutturate le città per essere davvero luoghi di cittadinanza, fruibili da persone di ogni età, in automobile, in bicicletta, a piedi, coi mezzi pubblici. “I quartieri –ha detto fra l’altro Tagliaventi- sono le cellule delle città: nel loro piccolo devono essere organizzati come una città, con servizi, funzioni, strade, marciapiedi,
servizi di trasporto pubblico, negozi. Vi invito –ha concluso l’architetto- a viaggiare: guardate e confrontate come è fatto il mondo”.

Sul palco, oltre a Cevenini e Sofri, anche i rispettivi vicepresidenti, Giuseppe Sabbioni e Paolo Foschini, il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, l’assessore provinciale all’Istruzione, formazione e lavoro, Paolo Rebaudengo. La platea, che al termine ha anche posto delle domande agli amministratori, era composta da studenti delle scuole Rodari, Jacopo della
Quercia, Irnerio e Leonardo da Vinci. Tutti i ragazzi hanno avuto in omaggio un libro sul vivere bene le città, quale invito ad approfondire
l’argomento e a proseguire il dibattito in classe o a casa.

















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