Il primo obiettivo del Piano del Commercio doveva essere la valorizzazione della rete distributiva di prossimità e invece mercoledi scorso, durante la riunione della conferenza di pianificazione, abbiamo potuto ascoltare la declaratoria dei nuovi insediamenti di grandi strutture di vendita che la Provincia ed i Comuni intendono promuovere nei prossimi anni. Poca l’attenzione che è stata rivolta al ruolo del commercio di vicinato, alla necessita di riqualificare i centri storici e alle nuove tendenze del mercato.
Abbiamo assistito ad una discussione su come ripartire i metri quadri disponibili tra i diversi comuni, in competizione tra loro per ottenere nuovi insediamenti. Mercoledi, inoltre, alcuni Sindaci hanno formalizzato ulteriori richieste rispetto a quelle che avevano già indicato alla Provincia.
Il bollettino di guerra è questo: mq 6.000 S. Lazzaro; mq 26.000 Imola; mq 13.000 S. Giovanni in Persiceto; mq 1.500 Bazzano; mq 20.000 Martignone (Crespellano – Anzola); mq 2.000 Porretta Terme; mq 14.500 Bologna; mq 10.500 S. Pietro in Casale; mq 25.000 Funo di Argelato; mq 10.000 Budrio; mq 10.000 Ozzano.
Si tratta di 140.000 mq ai quali poi si dovrebbe aggiungere un quantitativo imprecisato di metri quadri per le medie strutture di vendita che rientrano nella programmazione Comunale oltre alle metrature previste in vicinanza del sistema ferroviario metropolitano (che non è ancora funzionante).
Ascom Bologna esprime delusione per le determinazioni espresse dalla Provincia. Si è superato ogni limite anche perché l’esperienza della pianificazione del 2000 ha dimostrato che le pretese dei Comuni sono state largamente disattese.
Il volume di nuove disponibilità previste è in assoluta controtendenza rispetto alla condizione di mercato e alle caratteristiche della nostra provincia nella quale il trend demografico non è in crescita, aumenta l’età media della popolazione e si afferma in modo evidente l’esigenza di garantire un servizio commerciale di prossimità.
La Provincia spiega che l’orizzonte temporale è di 10 anni. Ci chiediamo però perché si sia attivata una conferenza di pianificazione a fronte di un mancato utilizzo di aree commerciali già disponibili. E ci chiediamo anche perché, a fronte delle tante limitazioni al traffico nei centri storici per ridurre inquinamento ambientale e congestione del traffico, si valutino invece positivamente interventi di insediamento di grandi strutture in zone dove la rete viaria è carente e dove il trasporto pubblico è inesistente.
Sono alcuni interrogativi ai quali la Provincia non ha ancora risposto. Ci attendiamo a questo punto che la Conferenza di Pianificazione approfondisca e valuti con attenzione anche tali aspetti prima di assumere determinazioni che avranno un impatto negativo sull’assetto del territorio.
(Bruno Filetti)