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La nuova Endoscopia del Policlinico di Modena

Tecnologia all’avanguardia, sicurezza e comfort sono le caratteristiche salienti della nuova sede del Servizio di Endoscopia Digestiva (referente il Dott. Alberto Merighi) che fa parte della Struttura Complessa di Gastroenterologia, diretta dalla professoressa Erica Villa.

I nuovi ambienti, posti al 4° piano oltre agli indubbi vantaggi logistici, offrono ambienti razionalmente organizzati ed eleganti che comprendono spazi per l’accettazione e il colloquio con il paziente, 4 sale endoscopiche (di cui una attrezzata con apparecchiatura radiologica), un ambulatorio per l’endoscopia con videocapsula, spazi per il reprocessing degli endoscopi e lo stoccaggio degli accessori.

La nuova localizzazione permette di migliorare l’organizzazione del lavoro nonché i percorsi e la sicurezza dei pazienti ricoverati e ambulatoriali.

La disponibilità delle attrezzature per l’assistenza anestesiologica e il monitoraggio del paziente permette di eseguire in sicurezza gli esami di tipo operativo che richiedono la sedazione come l’ecoendoscopia, il posizionamento di PEG e le attività di endoscopia pediatrica, oltre agli esami endoscopici ese-guiti in urgenza per emorragie digestive, ingestione di corpi estranei o di sostanze caustiche (con pronta disponibilità notturna e festiva). La presenza di una sala di osservazione con 5 letti per l’osservazione post-endoscopia aumenta ulteriormente il livello di sicurezza per il paziente sottoposto ad esami invasivi o in sedazione.
La disponibilità di una sala radiologica interna permette di effettuare in loco le procedure che richiedono controllo radiologico (colangio-pancreatografia retrograda endoscopica – ERCP, dilatazioni, posizionamento di endoprotesi) migliorando notevolmente i percorsi che il paziente deve affrontare. Nella stessa sala, dai primi mesi del 2008, prenderà avvio l’attività di Emodinamica Epatica. Nell’ambito di questa attività verranno effettuati cateterismi delle vene sovraepatiche, biopsie epatiche transgiugulari, posizionamento e revisione di TIPPS, embolizzazione di varici esofagee, procedure diagnostico-terapeutiche che permetteranno l’ulteriore miglioramento dell’offerta assistenziale ai pazienti affetti da malattie di fegato.

“La nuova sede – afferma la professoressa Erica Villa, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia – ha permesso di collocare le attività endoscopiche in ambienti molto più adeguati alla numerosità e alla complessità delle attività effettuate (nel 2006 oltre 7000 fra colonscopie, gastroscopie e ERCP, di cui 20% operative complesse) oltre che permettere l’attivazione di nuove attività diagnostico-terapeutiche innovative ”.
Nel 1964 giunse al Policlinico di Modena il primo Gastroscopio semi-flessibile (Schindler – A.C.M.I American Cystoscope Markers, Inc. N.Y), strumento molto innovativo perché permetteva la visualizzazione diretta dello stomaco, pratica sino ad allora impossibi-e. In questi quarant’anni anni uno sviluppo vertiginoso delle tecnologie endoscopiche ha aperto nuove frontiere per l’endoscopia che oggi consente, dopo la introduzione della video-capsula, l’esplorazione di tutto il tubo digerente e l’esecuzione di manovre terapeutiche come ad esempio l’arresto di un sanguinamento da un ulcera duodenale o l’estrazione di calcoli dalle vie biliari. L’ambito diagnostico è completato da molti anni dalla possibilità di eseguire prelievi per esame istologico o citologico, mentre i progressi più recenti sono rappresentati da una miglior definizione della superficie della mucosa esplorata grazie impiego di tecniche di colorazione e di endoscopi che consentono maggior definizione e ingrandimento dell’immagine. Queste tecniche permettono di visualizzare meglio lesioni piatte e poco rileva-te che possono essere asportate con la mucosectomia. Ormai, a parte casi particolari legati per lo più a problemi di coagulazione, nello stesso esame viene effettuata la diagnosi (visua-lizzazione del polipo) e la terapia (asportazione mediante polipectomia).

“Il Servizio di Endoscopia Digestiva – spiega il dottor Alberto Merighi, referente del servizio di Endoscopia digestiva – svolge un’attività fondamentale nella diagnosi e nella cura di numerose patologie, fornendo supporto a diverse strutture dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria in un’ottica di approccio multidisciplinare integrato. Basti pensare ad esempio all’endoscopia pediatrica di routine (indispensabile per la diagnosi di malattia celiaca) o a quella in urgenza (per ulcere emorragiche o ingestione accidentale di corpi estranei o di caustici); alla stretta collaborazione con le Chirurgie Generali e con il Centro Trapianti per le patologie addominali e in particolare delle vie biliari; alle applicazioni oncologiche (diagnosi, prevenzione, trattamento neoplasie in fase precoce, interventi palliativi come protesi e ga-strostomie percutanee). Infine, non va dimenticata la stretta collaborazione con le Malattie Infettive per la diagnosi di infezioni virali, micotiche e batteriche nei pazienti HIV positvi e immunodepressi”.
Il Servizio di Endoscopia assicura anche il servizio di urgenza, eseguita 24 ore su 24, per emoragia digestiva (che può originare in ogni punto dell’apparato digerente), ingestione di corpi estranei (le cui estrazione in endoscopia evita l’intervento chirurgico) e in caso di ingestione accidentale o volontaria di sostanze caustiche.

“L’endoscopia – dice la professoressa Erica Villa – ha un’importante ruolo nella prevenzione e nel trattamento di una delle più temibili complicanze della cirrosi epatica, e cioè l’emorragia da varici esofagee e gastriche. In questi casi è possibile arrestare il sanguinamento grazie alla legatura o alla sclerosi (iniezione di polimeri), salvando nell’immediato la vita del Paziente e permettendo di poter mantenere la possibilità di terapie più a lungo termine come il trapianto”.

Essa, inoltre, ha un ruolo importante nelle fasi precedenti e successive al trapianto di fegato sia come prevenzione e cura di emorragie ed infezioni, sia come trattamento di una delle complicanze più frequenti, la stenosi della via biliare (cioè il restringimento della via biliare) tramite dilatazione e impianto di protesi. Di queste e altre tematiche si discuterà venerdì 14 dicembre 2007 nel convegno dal titolo Dall’epatite cronica al trapianto di fegato: il lungo viaggio per sconfiggere l’infezione da epatite C (From chronic active hepatitis to liver transplant the long trip to evade HCV infection), organizzato dalla Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, che si svolgerà a partire dalle ore 9 nell’Aula Magna del Centro Didattico Interdipartimementale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ‘via del Pozzo 71’.
Scopo del convegno è di riassumere, nei suoi vari passaggi, la storia naturale di una malattia letale quale la cirrosi da virus dell’epatite C e di cercare di definire, insieme ai maggiori esperti italiani e stranieri, le strategie ed i modelli organizzativi più adatti ad affrontare questa malattia, sia prima che dopo il trapianto di fegato, in modo da raggiungere un livello assistenzale sempre più alto, grazie all’interazione e all’integrazione fra i vari specialisti (epatologi, endoscopisti, trapiantologi, intensivisti ed internisti) coinvolti nella gestione del Paziente nelle varie fasi della Sua malattia.

“Il Servizio di Endoscopia digestiva – spiega il dottor Alberto Merighi, referente del servizio di Endoscopia digestiva – effettua esofagogastrododenoscopia (EGDS), colon-scopia, enteroscopia, Endoscopia con videocapsula ed Ecoendoscopia. Effettuiamo anche endoscopia operativa come polipectomia (asportazione di polipi), mucosectomia (si asportano neoformazioni a livello di mucosa), dilatazione di stenosi (cioè eliminazione di restringimenti), protesi, endoscopia delle vie biliari e pancreatiche (che permette di estrarre calcoli, inserire protesi, eseguire dilatazioni e drenaggi), PEG (gastrostomia endoscopica percutanea per far mangiare chi non si autoalimenta)”.
Nel 2006 le esofagogastroduodenoscopie (EGDS) sono state 3530 contro le 3668 del 2005 (-4%). A questa leggera flessione ha fatto da contraltare l’aumento delle colonscopie, passate da 2901 a 2986 (+3%). Gli interventi di urgenza sono passati da 126 a 141 (+12%) mentre è da segnalare il dato di utilizzo della viedocapsula passato da 3 a 12 (+75%). Nei primi dieci mesi del 2007 le EGDS sono state 2908.

















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