“A Carpi non arriveranno rifiuti dalla Campania, non siamo nelle condizioni di farlo. Con l’avvio del progetto di raccolta porta a porta abbiamo stretto un patto con i cittadini che intende portare ad un prolungamento dei tempi di vita della discarica: responsabilmente, per non violare questo patto, non siamo quindi disponibili a ricevere rifiuti, e questo nonostante in passato non ci siamo mai tirati indietro in casi di emergenza. Peraltro la stessa Provincia ha segnalato le difficoltà di Modena a fare fronte alle richieste campane. E non credo comunque siano molto responsabili i pubblici amministratori che scendono in piazza a Napoli”.
Il Sindaco Enrico Campedelli ieri, giovedì 10 gennaio, ha così aperto il dibattito in Consiglio comunale su un ordine del giorno presentato dai capigruppo di Forza Italia, Ltc, Udc, Leganord e An: il documento chiedeva un formale riconoscimento del fatto che “il Consiglio è contrario a ricevere sul territorio comunale qualsiasi rifiuto proveniente dalla situazione di emergenza creata dalle manchevolezze degli amministratori campani, ritenuto che tutta la storia dimostra che non c’è una reale volontà di affrontare e gestire il tema rifiuti da parte di costoro”.
Il dibattito su questo argomento di stretta attualità ha visto intervenire diversi consiglieri: chi ha sottolineato le responsabilità degli amministratori locali, Governatore Bassolino in testa, ma anche quelle dei cittadini (Leda Tirelli, An), chi ha portato la sua solidarietà ai cittadini esposti ai rischi sanitari spiegando come il tema ora sia quello di risolvere l’emergenza (Giuseppe Donatiello, Udeur e Marcello Savino, Verdi), chi ha spiegato come i campani debbano prendersi le loro responsabilità senza attendersi sempre l’aiuto altrui e rimandando i problemi (Enrichetta Annovi, Fi), chi ha ricordato come Carpi stia perseguendo responsabilmente strategie di smaltimento e raccolta differenziata in linea con l’Europa (Davide Dalle Ave, Pd). Claudio Boccaletti (La tua Carpi) ha ribadito dal canto suo che le dimissioni degli amministratori locali sono necessarie “perché non si può dare aiuto a tutti, anche a chi rimane al suo posto in un contesto di emergenza culturale e politica e non solo ambientale senza avere amministrato. Errani ha fatto male a dare la sua disponibilità”.
l’assessore all’Ambiente Mirco Arletti ha delineato il quadro della situazione così come si è creata negli ultimi anni in Campania, sottolineando il ruolo svolto dalla camorra, il fatto che lo Stato e le sue articolazioni sono ostaggio dei poteri criminali e riconfermando che Carpi non è in grado di ospitare rifiuti. La necessità di fare attecchire una cultura della legalità a Napoli e nelle zone interessate da questa emergenza è stata poi ribadita da Francesca Cocozza (Pd) e anche dalla consigliera indipendente Lorena Borsari che ha in breve illustrato i rischi con cui quei territori potrebbero trovare ad avere a che fare dal punto di vista sanitario. Anche l’assessore ai Lavori Pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha voluto spiegare alcuni aspetti della vicenda che Napoli e la Campania si trova ad affrontare, in particolare soffermandosi sul ruolo dei Consorzi di comuni per la raccolta dei rifiuti. Massimo Valentini (Prc) ha portato la sua solidarietà ai cittadini di Pianura che protestano spiegando che il Governatore Bassolino ha sbagliato a non dimettersi perché ha fallito politicamente, così come tutti gli esponenti politici che non hanno fatto nulla per impedire che l’emergenza scoppiasse. Roberto Andreoli (Fi) ha infine ribadito che con la presentazione dell’ordine del giorno si voleva fare presente che la maggioranza dei cittadini non vuole che i rifiuti di Napoli arrivino a Carpi “e saluto con favore il fatto – ha concluso – che il Sindaco ci abbia detto che non arriveranno”.
L’ordine del giorno è stato votato dai gruppi presentatori (escluso l’Udc, assente), astenuti Lorena Borsari e l’Udeur: contrari gli esponenti di Pd, Verdi, Pdci, Sd, Rc.
