Nel corso del Consiglio comunale di giovedì 10 gennaio si è trattato anche di Aimag spa, in particolare grazie alla presentazione di una interpellanza di Massimo Valentini (Prc) nella quale si chiedeva conto della partecipazione dell’azienda multiservizi ad una selezione per la costruzione e gestione di reti di distribuzione del gas nel sud della Sardegna.
“Se ciò è vero – si è tra l’altro chiesto Valentini – a norma di legge Aimag può fare questo, al di fuori del territorio di competenza? Non ritiene il Comune che sarebbe meglio che Aimag investisse sulla rete cittadina?”. A seguire il consigliere comunale della Leganord Padania Argio Alboresi ha poi presentato un ordine del giorno di argomento simile.
L’assessore all’Ambiente Mirco Arletti ha replicato ricordando che già Aimag gestisce la rete gas di Anzola Emilia e di alcuni comuni veneti.
“In un mercato liberalizzato come quello del gas è importante non rimanere chiusi nel proprio bacino di insediamento storico, e questa è una sfida positiva per l’azienda nella sua ricerca di creazione di valore per i soci e per gli investimenti. Si tratta di progetti industriali da valutare caso per caso: si continua invece a lanciare messaggi per i quali i privati e la competizione sono un disastro e la logica del profitto porta ad aumenti delle bollette. Ad esempio lo stesso volantino con cui si propaganda la raccolta di firme su questi temi si dicono cose non precise: le tariffe le decide non il cda di Aimag ma i comuni e gli investimenti sono a decisi da Ato, dove siedono i rappresentanti dei comuni”.
Massimo Valentini ha allora battibeccato con l’assessore sostenendo che “il Consiglio comunale non è stato informato sulle operazioni fatte da Aimag fuori dal suo territorio di competenza e gli stessi rappresentanti dei cittadini nel suo cda nulla ci dicono. La missione dell’azienda per me è quella di dare un servizio buono al minor prezzo, garantendo ai cittadini informazione e controllo su attività e prospettive della società. Invece ora pare che la sua mission sia quella di fare profitti in previsione del prossimo assorbimento da parte di Hera. I tassi di remunerazione del capitale sono più bassi per chi è rimasto interamente in mani pubbliche come Sorgea mentre per Aimag ci si attende nei prossimi 15 anni un aumento delle bollette del 45%. E’scorretto che il Comune non faccia confronti con altre amministrazioni pubbliche che si comportano diversamente”.
Simone Tosi (Pd) si è detto basito per il fatto che il dibattito in corso in aula apparisse come una cassa di risonanza per chi ha lanciato la raccolta di firme contro una privatizzazione di Aimag che non c’è.
“Spero che nel 2010 la gara per l’affidamento del servizio gas sia vinta da Aimag, che sta cercando un partner industriale per rafforzarsi economicamente e finanziariamente. Ricordo che qualche anno fa l’acqua in alcuni momenti a Carpi non c’era, ora ciò non avviene e abbiamo le tariffe più base della provincia”.
Cesare Galantini (Sinistra democratica per il socialismo europeo) ha sottolineato dal canto suo che l’interesse per gli investimenti in Sardegna potrebbe distogliere capacità progettuale e investimenti e diminuire la qualità del servizio offerto ai carpigiani oltre che aumentare in modo ingiustificato i costi e le tariffe di acqua e gas.
Paolo Zironi (Pd) ha definito incomprensibili i dubbi avanzati dagli interroganti: “se Aimag aumenta i profitti ne verranno benefici anche a Carpi e ai suoi cittadini”.
Claudio Boccaletti (La tua Carpi) si è detto invece certo che il rischio di impresa vale ovunque, qui come in Sardegna, e che il profitto non deve essere demonizzato, mentre l’iniziativa di Aimag si concretizza come strategia industriale.
E se Roberto Andreoli (capogruppo di Forza Italia) ha puntualizzato il fatto che in Ato siedono i sindaci l’assessore Arletti in chiusura di dibattito ha ribadito che le tariffe aumenteranno anche nei prossimi anni ma per finanziare gli investimenti delle aziende multiservizi e che non ci sono incompatibilità di legge per chi vuole operare fuori dagli ambiti di competenza.