Il periodo dal 2004 al 2007 ha segnato un significativo incremento della presenza di negozi di vicinato e piccole strutture di vendita a Reggio Emilia: un saldo positivo di 102 negozi in più di rivendita al dettaglio, 44 di generi alimentari, 58 di non alimentari. In totale, gli esercizi commerciali effettivamente attivi (cifra netta, epurata di cessazioni e sospensioni di licenze) sono 2.250. Il dato è emerso da una analisi del ricercatore Paolo Trevisani di Tecnicoop, illustrata nel corso della Conferenza di pianificazione dedicata alle previsioni per il Sistema commerciale, contenute nel preliminare di Piano strutturale comunale (Psc), a cui erano invitati rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria.
La stessa ricerca segnala che la presenza di supermercati e ipermercati è nella media nazionale, ma inferiore alla media regionale. In particolare la presenza di ipermercati in provincia è fra le più basse in Emilia Romagna.
“I dati – dice l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Spadoni – indicano una rilevante vitalità del commercio al dettaglio e sottolineano che la presenza di gradi strutture di vendita è inferiore rispetto a realtà a noi vicine. Ciò nonostante la città sia fortemente cresciuta in dimensioni e popolazione, negli ultimi 15 anni, 28.000 abitanti in più dal 1992. Sono quindi smentiti certi luoghi comuni, spesso enunciati per affermare il contrario. La distribuzione commerciale della città va comunque ridefinita in un’ottica di potenziamento e riorganizzazione, diversificazione e qualificazione che coinvolga sia la piccola sia la grande distribuzione”. Questo non può esulare, sottolinea Spadoni, “dall’elaborazione e dalle indicazioni che saranno contenute nel Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp)”.
“Il tema – prosegue l’assessore Spadoni – non può essere posto in termini di contrapposizione: centro storico contro centri commerciali; oppure sì o no ai centri commerciali. Serve invece una visione di sistema provinciale e regionale. Per quanto riguarda la città, proponiamo nel Psc un’idea di città che, dopo una forte crescita quantitativa, orienti il proprio futuro sulle linee guida della qualificazione, dell’innovazione e dell’invenzione anche nell’offerta commerciale: un’idea unitaria di città, senza fratture centro-periferia, in cui l’effetto città si estenda dal centro verso le fasce più esterne e si realizzino quelle riconnessioni degli spazi, anche commerciali, che rendono unitario il tessuto e l’identità urbani”.
“Abbiamo di fronte, come ci dicono le ricerche della Provincia, il tema dell’evasione commerciale, che raggiunge oggi il 20 per cento: un reggiano su cinque emigra in altre città per fare acquisti. E il saldo è negativo: Reggio non attrae in eguale misura clienti da altre città. La risposta la dobbiamo costruire insieme, perché è un tema che riguarda l’economia del Sistema Reggio”.
Il Psc prevede quattro azioni specifiche per il commercio
1) CENTRO STORICO. “Intendiamo fare del centro storico – dice l’assessore Spadoni – un polo di attrazione sempre più consolidato, che sia volano per il commercio e l’artigianato di servizio dell’intera città. E’ perciò necessario potenziare la capacità attrattiva del centro, che già attrae persone per la presenza di istituzioni, attività culturali e di formazione. In centro storico è insediato oggi un terzo, pari a 861 esercizi, degli esercizi commerciali della città. In quest’area risiedono 12.500 persone, altre 2-3mila sono domiciliate. Il centro è raggiunto ogni giorno da 30mila persone trasportate da mezzi Act, da circa 12.000 auto e da 7-9mila ciclisti. Un’utenza quotidiana assai ampia. Il profilo commerciale del centro va rafforzato. L’Amministrazione comunale, con scelte coerenti con le previsioni del Psc, ha già attuato alcune scelte strategiche importanti con le varianti urbanistiche per la riqualificazione degli assi Nord-Sud delle piazze ed Est-Ovest della via Emilia, che coinvolgono palazzo Busetti, il Mercato coperto, l’Isolato San Rocco e gli ex cinema, sviluppando collaborazioni importanti pubblico-private che muoveranno investimenti per 50 milioni di euro. Interventi integrati che innescano il rinnovamento della rete commerciale. E’ stata introdotta anche la possibilità di estendere le attività commerciali anche ai piani superiori degli edifici”. Il centro storico non è però inteso come realtà a se stante, ma in dialogo con le altre parti della città. Ecco quindi che si prevede una connessione fra centro e ‘direttrice Nord’, attraverso la progettazione del nodo dell’area Stazione – Officine Reggiane.
2) AMBITO SUD. Per evitare la concentrazione dei servizi commerciali esclusivamente nella zona Nord, con un inevitabile aggravio sulla viabilità esistente di attraversamento della città Nord-Sud, il Psc indica ipotesi di strutture di vendita a Sud, in grado di rafforzare l’offerta locale e incentrare i flussi provenienti dal bacino pedecollinare e della montagna. “A Sud – dice Spadoni – vive la prevalenza dei residenti reggiani. Eppure vi è una offerta commerciale assai scarsa. Qui serve un potenziamento della rete zonale del commercio di quartiere, con la riconnessione dei contesti di vita, a cui il commercio dà un notevole apporto.
3) AMBITO NORD. Il Psc propone una polarità urbana su cui localizzare le strutture di vendita più complesse, in grado di esercitare un’attrattiva su scala sovraterritoriale. Fra la nuova stazione Mediopadana dell’Alta velocità e le aree fra questa e il casello autostradale possono essere ospitate strutture di vendita, al fine di rispondere alle esigenze di ammodernamento della rete commerciale. Si punta anche in questo caso un commercio maggiormente specialistico. “La riflessione – spiega l’assessore Spadoni – è sull’introduzione di strutture commerciali ‘monomarca’, in grado di completare l’offerta e stimolare la competitività dell’intero sistema commerciale. I contenuti e i prodotti dovranno individuare e valorizzare una
specificità reggiana. Anche nell’ambito urbano Nord serve una riqualificazione dell’esistente, sia urbanistica e che architettonica. Le strutture hanno almeno 15 anni di vita. Data la forte evoluzione degli ambienti e degli stili commerciali, queste strutture vanno rinnovate. E’ opportuno inoltre introdurre una rivisitazione merceologica, attenta anche alla tradizione, alla tipicità e all’eccellenza dei prodotti del territorio”.
4) PREVISIONI SU CENTRI COMMERCIALI E GRANDI GALLERIE. “Le previsioni del Piano regolatore vigente – conclude Spadoni – di una massiccia estensione dei centri commerciali non saranno realizzate. Non sono previste inoltre, perché superate dalla legge regionale, nuove gallerie commerciali di grandi dimensioni. Quelle previste in Prg, che non entreranno nelle previsioni del Ptcp, verranno ridotte a 5.000 metri quadrati. Vogliamo creare un contesto di regole certe, in cui gli imprenditori del commercio si possano muovere”.
10 esercizi in centro storico e 10 negli altri quartieri – Priorità a chi propone innovazione e qualità di servizio – Le domande entro il 1 marzo
Sono in arrivo nuove opportunità per la ristorazione cittadina. Da oggi sarà possibile presentare domanda per l’assegnazione di 20 nuove autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande – 10 in centro storico e 10 negli altri quartieri – partecipando a una pubblica selezione che introduce novità significative in materia di consumi alimentari. Come ad esempio la possibilità di abbinare le attività di bar e ristorazione a librerie e gallerie d’arte, ma anche a salumerie e pescherie, così come già sperimentato in occasione della Notte Bianca o delle inaugurazioni di zone riqualificate della città.
Il bando – che segue le indicazioni introdotte dalla delibera “Criteri di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande” approvata dal Consiglio comunale lo scorso dicembre – assegna infatti priorità agli esercenti che propongono la valorizzazione di prodotti tipici in osterie e trattorie, esercizi a tema legati ai cibi dal mondo, l’apertura in luoghi riqualificati, locali a misura di famiglia e di bambino, menù per persone con intolleranze alimentari o celiachia, aperture domenicali, serali e festive. Le nuove autorizzazioni danno inoltre spazio alle imprese giovanili e femminili e a coloro che propongono prezzi contenuti e alla portata dei giovani, considerato che Reggio è sempre più città universitaria.
“Il bando – dice l’assessore alle Attività produttive e Città storica Mimmo Spadoni – favorendo l’insediamento di nuove attività commerciali innalza il livello di competitività e concorrenza. Ma accresce anche la qualità dei servizi offerti con nuovi format commerciali capaci di rispondere alle esigenze di incontro e relazione sia del centro storico che degli altri quartieri. Con questa iniziativa non proponiamo solo quantità, ma sopratutto qualità e innovazione dell’offerta”.
Le priorità di concessione delle autorizzazioni, si basano su specifiche caratteristiche d’offerta che sono distinte tra centro storico e altri quartieri. Per il centro storico tali caratteristiche consistono in: abbinamento con altre attività quali librerie, gallerie d’arte; abbinamento con altre attività quali salumerie, pescherie; progetti presentati da imprese giovanili o da imprese a prevalente partecipazione femminile; l’apertura domenicale, festiva e/o serale; valorizzazione delle produzioni tipiche locali (osterie, trattorie); esercizi che, in convenzione con l’Amministrazione pubblica, propongano prezzi per favorire giovani, studenti universitari; esercizi a tema con cibi di altri paesi, che si caratterizzano anche nell’allestimento e negli arredi del locale; esercizi collegati a progetti di valorizzazione commerciale e/o ubicati in luoghi legati alla riqualificazione dello spazio pubblico; esercizi che propongono nel loro menu cibi idonei a persone con intolleranze alimentari e/o servizi per le famiglie.
Per tutti gli altri quartieri i requisiti prioritari sono: ubicazione all’interno del nucleo abitato di frazioni prive di esercizi di somministrazione; ubicazione in zone che prevedano espansioni ed incrementi residenziali o direzionali e di servizio; progetti presentati da imprese giovanili, o da imprese a prevalente partecipazione femminile; esercizi inseriti all’interno di nuove grandi strutture di vendita nel limite del 50 % del contingente annuo della zona; la valorizzazione delle produzioni tipiche locali (osterie, trattorie); valorizzazione delle produzioni tipiche locali (salumerie, pescherie); esercizi che propongono nel loro menu cibi idonei a persone con intolleranze alimentari e/o servizi per le famiglie.
Le domande devono essere spedite tramite raccomandata con ricevuta di ritorno (o direttamente consegnate) entro il 1 marzo all’Archivio generale del Comune di Reggio Emilia di via Mazzacurati 11. I moduli per la domanda sono disponibili sul sito del Comune. Per partecipare al bando è necessario essere in possesso degli adeguati requisiti professionali per la somministrazione di alimenti e bevande e degli idonei requisiti morali.
Info: Ufficio pubblici esercizi, tel. 0522.456441. Dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 12,30; martedì pomeriggio dalle ore 15 alle ore 17.