La Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio (anniversario del Trattato di Parigi che nel 1947 restituì alla Jugoslavia l’Istria e la Dalmazia) quale Giorno del ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Fondazione Ex Campo Fossoli, assessorato alle Politiche culturali e al Progetto Memoria del Comune di Carpi, Comune di Modena, Provincia di Modena, Istituto Storico di Modena propongono per oggi, sabato 9 febbraio, due importanti appuntamenti in occasione di questa giornata, giunta alla quarta edizione: alla Sala Floriano Cabassi, Cortile delle Steli di Palazzo dei Pio, alle ore 10.30 si svolgerà l’inaugurazione della mostra Profughi nel silenzio. Gli esuli giuliano-dalmati a Modena e Carpi.
A seguire all’Auditorium della Biblioteca Multimediale Arturo Loria avrà luogo una lezione riservata alle classi quinte delle scuole superiori, tenuta dal professor Raoul Pupo, docente di Storia contemporanea dell’Università di Trieste. Coordina Marzia Luppi, Direttrice della Fondazione Ex Campo Fossoli.
Profughi nel silenzio. Gli esuli giuliano-dalmati a Modena e Carpi resterà aperta al pubblico fino al 31 marzo (sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19).
Alla vernice di oggi prenderanno parte, oltre alle curatrici Mila Orlic e Maria Luisa Molinari, anche il Sindaco di Carpi Enrico Campedelli, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Presidente Fondazione Ex Campo Fossoli e Silvia Facchini, assessore all’Istruzione della Provincia di Modena.
Alle ore 16.30 la mostra verrà inaugurata a Modena, al Palazzo dei Musei. Seguirà in questa sede la presentazione di un volume sulla storia della Jugoslavia nel Novecento con Raoul Pupo e lo storico Vjeran Pavlaković.
Ricordiamo che tra Modena e Carpi furono ospitati molti dei profughi in fuga dai territori che alla fine della Seconda guerra mondiale passarono alla Jugoslavia di Tito. Un primo nucleo istriano è documentato già nel 1947, preceduto da altri esuli, mentre una seconda “ondata” arrivò da Trieste a partire dal 1954. A Carpi molti giuliani dal 1954 al 1970 vissero nel Villaggio San Marco, creato all’interno dell’ex Campo di concentramento di Fossoli.