“Approvazione programma per l’affidamento di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze, a soggetti estranei all’amministrazione ai sensi della Legge Finanziaria 2008”. Questo il titolo della delibera approvata dal Consiglio comunale di Carpi giovedì 14 febbraio nel corso dell’ultima seduta del civico consesso.
Miriam Bulgarelli, dirigente del Settore Personale dell’ente locale, ha spiegato come questa delibera segua un provvedimento contenuto nella Legge Finanziaria 2008, che prevede come determinati incarichi debbano essere autorizzati in base ad un programma approvato dal Consiglio comunale, e nel quale si individuano principi ed indirizzi contenuti in un regolamento, che modifica quello dei Servizi e Uffici.
“Abbiamo esteso a tutti i tipi di incarico questa norma, siano essi previsti nel Bilancio corrente che nel Piano degli Investimenti, e ricordo – ha detto Bulgarelli – che tutti i nomi, oggetti e compensi attribuiti ogni anno e legati a questi incarichi dovranno essere pubblicati sul sito del Comune e su quello dell’Unione Terre d’argine. Si tratta di affidamenti dovuti all’assenza delle figure richieste per queste attività professionali all’interno della pianta organica dell’ente locale. La Giunta adotterà una modifica regolamentare (è stata approvata nella seduta di lunedì 18 febbraio, ndr.) per integrare nella Relazione politico-programmatica questi incarichi e le relative spese. La prescrizione della Legge Finanziaria va nella direzione di diminuire queste forme di prestazione, legandole a valutazioni chiare e precise. Rimane aperto però il tema del riconoscimento di incarichi solo a chi ha lauree quadriennali: molte assistenti sociali ad esempio hanno un titolo universitario diverso”.
Ha aperto il dibattito sulla delibera la consigliera indipendente Lorena Borsari, che ha ricordato come non è certo l’amministrazione carpigiana a dover dare conto di una mancata trasparenza su questo argomento.
Enrichetta Annovi (Forza Italia) invece ha sottolineato il rischio di una discriminazione nei confronti dei diplomati a causa di questa norma, ribadendo altresì che l’amministrazione deve cercare al suo interno le professionalità richieste.
Claudio Boccaletti (La tua Carpi) ha anch’egli spiegato come non sia una laurea ma competenze e professionalità idonee quello di cui si ha bisogno, e che dunque la legge andrebbe rivista sotto questo aspetto.
Graziano Malaguti (Pd) ha richiamato i tre obiettivi che a suo parere questa norma della Finanziaria individua: più trasparenza, limitazione delle consulenze esterne, già peraltro prevista a Carpi, criteri chiari per la valutazione dei livelli di professionalità come una laurea, anche se anch’egli si è detto non persuaso che sia sufficiente il ‘pezzo di carta’.
E se Leda Tirelli (An) si è detta dal canto suo d’accordo con chi ha chiesto che si cerchino internamente al Comune le professionalità richieste Massimo Valentini (Rifondazione comunista) ha invece proposto di fissare anche regole di qualità. “Questa delibera mi pare un atto vago, va definito maggiormente. E con un’adeguata formazione del personale interno si può sopperire alle esternalizzazioni ed evitare consulenze improprie o l’utilizzo di co.co.co che poi non vengano assunti”.
Il Direttore generale del Comune Giordano Corradini ha chiuso il dibattito ricordando infine come già “sono previsti indirizzi rigorosi e restrittivi per l’assegnazione delle consulenze esterne: deve esserci una complessità della prestazione, può essere scelta questa via in mancanza di professionalità simili all’interno di tutta l’organizzazione dell’ente locale e se il personale dipendente compie ore di straordinario, dev’esserci infine un vincolo della temporaneità dell’attività: questi diventano ora indirizzi per il Consiglio comunale e per il nuovo regolamento che la Giunta discuterà (approvato lunedì 18, ndr)”.
Il Consiglio comunale ha approvato questa delibera con la sola astensione di Forza Italia, An, Lega, Ltc, Popolari-liberali.