Il dato diffuso oggi dall’Istat del +4,8% relativo ai prodotti ad “alta frequenza d’acquisto”, cioè quelli che vengono comprati praticamente quotidianamente, rappresenta un piccolo passo verso la verità, ma è ancora sottostimato e distante dalla realtà dei rincari sulla spesa quotidiana che assillano i consumatori italiani.
“Su questi beni ad alta frequenza gli aumenti sono più consistenti di quelli registrati dall’Istat – spiega il Presidente Carlo Rienzi – In ogni caso si tratta di rincari preoccupanti, visto che interessano voci come alimentari e carburanti di cui i cittadini non possono certo privarsi”. “Gli aumenti registrati dall’Istat a gennaio e che vedono i trasporti a quota +5,4%, prodotti alimentari e bevande analcoliche +4,5%, abitazione, acqua, elettricità e combustibili +4%, pane +12,3%, pasta +10%, latte +8,7%, carne +3,6% – prosegue Rienzi – se non rientreranno in tempi stretti concretizzeranno una vera e propria stangata, stimata in circa 1.000 euro annui a famiglia, non potendo i cittadini rinunciare all’alimentazione, ai trasporti, all’energia e all’abitazione. Una situazione che è sempre più una crisi nazionale, e verso la quale i candidati al prossimo Governo dovranno prestare la massima attenzione”.
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Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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