“E’ con piacere che comunichiamo – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – che ci siamo aggiudicati la gara d’appalto per la gestione decennale dell’ostello di Casalino di Ligonchio. Questa struttura è stata recentemente risistemata dal Comune di Ligonchio che ha poi indetto una gara d’appalto per la gestione di questa struttura in grado di ospitare persone sia a pranzo che per il pernottamento”.
“L’idea di partecipare ci è nata anche alla luce delle recenti iniziative fatte con il Comune, in particolare Piccola Grande Italia, che per tre anni ha visto questo ente capofila fra i piccoli comuni della nostra provincia. Proprio perché crediamo – continua massimo Becchi – che solo attraverso la valorizzazione turistica di queste realtà di alto appennino abbiamo deciso di impegnarci in questa non facile impresa, non nuova per il nostro circolo, che per anni ha avuto in gestione il Rifugio Città di Sarzana, oggi delegato ad un circolo di Legambiente nato proprio su quest’esperienza”.
Ligonchio, con i suoi 950 abitanti circa, appartiene a quel 70% dei comuni italiani che conta meno di 5.000 abitanti. Un prezioso mosaico di piccoli comuni, spesso sconosciuto, fatto di gioielli naturali, monumenti unici e un patrimonio immenso di tradizione culturale ed enogastronomica. Un incredibile varietà che fa del nostro Paese un luogo unico al mondo. Questa Italia però è spesso in deficit a causa di spopolamento, impoverimento, assenza di investimenti. Lontana dalle rotte dell’economia imprenditoriale non ha possibilità di competere e rischia di essere inghiottita dai circuiti della globalizzazione. Ed è proprio per invertire questa tendenza, per investire nelle peculiarità territoriali che nasce Piccola Grande Italia: la campagna a sostegno dei piccoli comuni e del patrimonio d’arte e tradizioni che essi custodiscono. Valorizzati in modo adeguato, i piccoli centri rappresentano uno dei motori di un nuovo sviluppo economico del paese che punta alla qualità. La risposta ad una globalizzazione incontrollabile che riparte dalle identità locali, dalla difesa della terra e suoi prodotti tradizionali.
“Ed è proprio da questo ragionamento – conclude Massimo Becchi – che ci siamo mossi, per poter creare un turismo di qualità in una zona da alta valenza ambientale”.