Chiudono i saldi, ma senza grandi novità per il commercio della nostra città: famiglie prudenti e consumi contenuti per i saldi 2008. Ecco quanto emerge dall’indagine di Confcommercio sull’andamento dei saldi invernali 2008 (fonte Iscom Group E.R.).
L’indagine ha previsto la somministrazione di un questionario ad un campione di operatori commerciali localizzati su tutto il territorio, operanti nel settore abbigliamento e calzature per uomini, donne e bambini, ubicati per il 76% dei casi nei centri storici.
“L’analisi mostra una certa stabilità della spesa – commenta Paolo Ivassich Presidente di Federmoda il sindacato di categoria di Ascom -Confcommercio Modena – che non si discosta dalla tendenziale staticità degli acquisti riscontrata negli ultimi mesi. I saldi possono rappresentare ancora una valida opportunità per molti operatori, ma non sono certo una panacea per il settore”.
Secondo l’indagine, la spesa durante i saldi 2008 è rimasta stabile per il 41% del campione, è in aumento per il 22%, mentre risulta diminuita per il 34% degli intervistati, evidenziando un sostanziale equilibrio rispetto ai dati dello scorso anno.
Gli incrementi di vendita più consistenti durante i saldi riguardano il comparto dell’abbigliamento uomo-donna (il 25% degli intervistati registra vendite in aumento rispetto allo scorso anno), dove vanno forte la maglieria e l’intimo, mentre nell’abbigliamento sportivo il 50% degli intervistati ha registrato un calo delle vendite, indicando comunque tra i prodotti più venduti le scarpe tecniche e le tute da ginnastica. Sostanzialmente stabili le vendite per il settore abbigliamento/calzature per bambino.
Gli acquisti si concentrano in prevalenza sui prodotti di marca, con un +51% di vendite rispetto ai saldi invernali 2007. Un andamento che riflette una scelta specifica da parte delle famiglie, che hanno deciso di permettersi in saldo l’acquisto di prodotti di fascia alta, particolarmente pregiati.
“Quello che emerge – prosegue Ivassich – è un atteggiamento tutto sommato prudente da parte delle famiglie, che non viene smentito nemmeno durante il periodo dei saldi. La staticità delle vendite nel periodo dei saldi si spiega con la scarsissima dinamicità dei consumi delle famiglie, che si trovano a far fronte ad un aumento delle spese incomprimibili, dagli affitti, alle utenze, ai trasporti, e al tempo stesso alla progressiva perdita del potere d’acquisto dei salari”.
Tra le motivazioni del calo delle vendite, accanto alla generale crisi economica, viene infatti indicata la mancanza di fiducia delle famiglie nel mercato e nel futuro. Un dato emerso anche dalle recenti indagini diffuse dall’Istat sulle vendite al dettaglio, che mostra tra l’altro come il profilo riflessivo dei consumi delle famiglie colpisca soprattutto i negozi di vicinato.
“I risultati – commenta Andrea Baraldi – Segretario di Federmoda Modena – sono in linea con i dati nazionali: sono ancora un buon numero i consumatori che attendono l’inizio dei saldi per effettuare i propri acquisti, anche se si riscontra una prudenza crescente”.
Per quanto riguarda infine il periodo dei saldi, è interessante notare come per il 79% degli intervistati le vendite si concentrino nei primi 15 giorni dei saldi.
Resta comunque viva negli operatori la perplessità rispetto alla compresenza del sistema dei saldi e delle vendite promozionali che, se non opportunamente coordinati, rischiano di trasformarsi da opportunità a criticità per il commercio.