Il sindaco Graziano Delrio, insieme all’assessore all’Ambiente e città sostenibile Pinuccia Montanari e al presidente del Consiglio comunale Nando Rinaldi, ha inaugurato oggi il nuovo Percorso naturalistico che si snoda lungo la sponda destra del Crostolo e ha consegnato alla città una nuova area verde di oltre 50mila metri quadrati dove passeggiare e fare sport nella natura.
Il Percorso, che molti reggiani hanno già scoperto poiché è già divenuto in queste settimane luogo di frequentazioni abituali di famiglie e sportivi, si estende per mille metri da via De Sanctis a Baragalla fino alla passerella, che conduce alla pista sulla sponda sinistra del torrente all’altezza di via Tassoni.
L’area, corredata di un’ampia pista ciclopedonale e dai servizi di sosta e ristoro (panchine, cestini, illuminazione, fontanella d’acqua,), attraversa terreni demaniali concessi al Comune, che l’Amministrazione ha recentemente riqualificato, con un investimento di 350mila euro, sistemando la vegetazione esistente, estirpando piante infestanti, arricchendola con querce, olmi, aceri e biancospini che ora costeggiano il sentiero lungo il fiume. Il parco ospita un percorso didattico, segnalato da cartelli informativi che descrivono le specie arboree presenti e illustrano gli aspetti storico naturalistici dell’area, ed è completato da due zone tematiche rivolte alla didattica e al recupero di tradizioni coltive locali: il Giardino dei frutti antichi e il Giardino delle farfalle.
Questa nuova area amplia gli spazi verdi del Parco fluviale del Crostolo, una vasta area verde divenuta particolarmente caro e familiare ai reggiani tanto da divenire un luogo di appuntamento, una nuova “vasca” cittadina. L’asta fluviale del torrente, oltre a offrire luoghi di relax e socializzazione, costituisce inoltre un asse strategico per la valorizzazione del territorio locale, non solo perché è legato a insediamenti monumentali come il Palazzo ducale di Rivalta, la villa di Rivaltella e il Casino della vasca di Corbelli, ma anche perché congiunge, attraverso un lungo corridoio ecologico a valenza provinciale, l’ambito urbano di Reggio Emilia con la Bassa e il fiume Po da un lato e con le realtà pedecollinari e le zone matildiche dall’altro. La ciclabilità dei percorsi interni al Parco del Crostolo si inserisce nella rete delle piste ciclabili del comune di Reggio, che ha raggiunto un’estensione di circa 120 chilometri.
La nuova area verde contribuisce a estendere gli oltre 7 milioni e 400 mila metri quadri di verde che i cittadini di Reggio hanno a disposizione (per una media di circa 49 metri quadri per abitante). Le espansioni non finiscono tuttavia con l’inaugurazione di sabato perché, come prevede anche il Piano strutturale comunale (Psc), Reggio è destinata a diventare sempre più verde con la creazione di sette aree boscate intorno alla città, la messa a dimora di 300mila piante nei prossimi 15 anni e la realizzazione di corridoi verdi che affiancano la grande viabilità (ad esempio lungo la linea dell’Alta Velocità). Il Psc prevede un incremento di verde pubblico fino a 127 metri quadrati per abitante. Lo stesso Prevede inoltre la valorizzazione dei tre i sistemi fluviali indicati come ambiti ecologici da valorizzare e tutelare: Modolena, Rodano e lo stesso Crostolo.
LE AREE TEMATICHE DEL PARCO NATURALISTICO DEL CROSTOLO
Il Giardino dei frutti antichi è composto da due riquadri simmetrici alberati, che comprendono 26 alberi da frutto: meli, peri, susini. Curiosi, fantastici, popolari, sono i nomi delle tante varietà di piante da frutta della nostra tradizione contadina – melo decio, melo durello, mela rugginosa, pero coscia, pero merendino, pero moscatello, pero volpino, susina meschina, azzeruolo, biribicoccolo – che il giardino intende far conoscere e promuovere. I moderni canoni della agricoltura e l’avvento della frutticoltura industriale hanno infatti portato ad una drastica riduzione del patrimonio genetico. E’ quindi necessario promuovere la conoscenza, il recupero, e la diffusione delle varietà antiche di frutta, perché la loro conservazione è importante sia da un punto di vista biologico (valore della diversità biologica, mantenimento della ricchezza del patrimonio genetico), che culturale, come legame e memoria del lavoro contadino e come riscoperta delle radici storiche, alimentari di un territorio.
Al centro del “Giardino dei frutti antichi”, il Giardino delle farfalle o degli insetti impollinatori (farfalle, api e bombi) è formato da quattro aiuole fiorite, vi si trovano 160 arbusti ed erbacee perenni, che dalla primavera all’autunno attirano con le loro fioriture gli insetti pronubi. Sono stati piantati: aster, buddleia, cariopteris, lavanda, mahonia, syringa.